Controllore umilia una ragazzina disabile

Protagonista una ragazzina di 14 anni. Il controllore l'ha ripresa e umiliata perché era senza biglietto. Ma lei non deve averlo.

Controllore umilia una ragazzina disabile
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«Senza biglietto non sali più e la fai a piedi». Sono le parole pronunciate da un controllore della «Zani viaggi», la compagnia di autobus che si occupa della linea Romano-Calcio, a una ragazzina senza biglietto. Normale amministrazione, verrebbe da dire. Ma a sentire questa frase è stata una ragazzina disabile, che quindi quel biglietto non deve averlo per viaggiare.

Rimproverata e umiliata

Protagonista della vicenda è una 14 enne di Calcio. La ragazza aveva da poco iniziato la scuola superiore a Romano (al Centro Studi Teorema) e quello era il terzo giorno che prendeva i mezzi pubblici da sola. In quanto disabile, la studentessa per viaggiare sui mezzi pubblici non ha bisogno di alcun biglietto. Deve semmai mostrare al controllore la tessera della regione che certifica la disabilità. E così ha fatto. La ragazza, però, è stata rimproverata duramente dal controllore. Che pretendeva il titolo di viaggio a tutti i costi. Fino ad arrivare alle intimidazioni.

"Mia figlia è rimasta traumatizzata"

«Quando mia figlia mi ha raccontato quello che era accaduto sono rimasta allibita – ha raccontato la madre Federica Cresci – non solo è grave il fatto che si sia chiesto il biglietto a mia figlia, quando non deve averlo. Ciò che più sconcerta sono le parole usate dal controllore. Io ho tre figli, due dei quali hanno problemi a camminare. Dire a mia figlia di fare quel tratto a piedi è stato un modo per offenderla e schernirla. Ora è rimasta traumatizzata dalla vicenda. Pensate che ha paura e non vuole più viaggiare senza biglietto, nonostante le abbia spiegato che non deve averlo».

Zani: "Nessuna minaccia"

Di tutt’altro parere la «Zani»: «I controllori della nostra azienda sanno che i disabili non devono essere provvisti di biglietto per viaggiare - ha fatto sapere l’azienda - Nessuno ha “minacciato” l’utente, o almeno non ci sono arrivate segnalazioni in tal senso. In ogni caso, ci scusiamo qualora il linguaggio del nostro controllore sia stato frainteso».

Leggi l'intervista completa sul Giornale di Treviglio del 29 settembre.

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