Nutrie, per difendere i campi qualcuno pensa ... alla corrente

ricorrere a mezzi drastici per tentare di tutelare il proprio raccolto e il proprio lavoro dai tantissimi castorini

Nutrie, per difendere i campi qualcuno pensa ... alla corrente
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Buca gli argini delle rogge, divora i racccolti, fa incursioni in parchi e giardini e gli agricoltori, disperati, arrivano a recintare i campi con filo elettrico. Stiamo naturalmente parlando delle nutrie che, ormai da anni, sono l’incubo dei coltivatori della terra.

L'incubo degli agricoltori

A Pianengo qualcuno ha deciso di ricorrere a mezzi drastici per tentare di tutelare il proprio raccolto e il proprio lavoro. Alcuni terreni del paese, infatti, sono stati racchiusi da un filo che conduce elettricità posto all’altezza di circa 10 centimetri da terra.  «Non sappiamo più cosa fare - ha raccontato un agricoltore - Qualcuno ha deciso di giocare l’ultima carta e utilizzare questo escamotage che comunque non risolve i problemi». Le nutrie, infatti, creano delle tane dai fossi e risalgono fino al centro del campo, lasciando crateri anche molto pericolosi per gli agricoltori e per i mezzi che si trovano sul terreno.

Il sistema

I più disperati, quindi, hanno rimediato fili a conduzione. Il filo è connesso ad un elettrificatore a batteria, fatto per trasformare e impulsare la corrente di rete dai 9 ai 12 volt.
Il sistema per funzionare si compone di due fili:, il primo, quello che si definisce «terra», viene infilato nel sottosuolo con un apposito paletto che trasforma il terreno in un gigantesco conduttore.
Il secondo, definito «fase», viene attaccato ad un paletto, ad un’altezza di 10 o 15 centimentri. Quando l’animale, cammina sul terreno collega per un attimo la terra con la fase ed ecco che prende la scossa e, dovrebbe, abbandonare l’area.

Guerra impari

Il grosso roditore rosicchia le cortecce delle piante e fa danni anche quando si muove, imponente e sgraziato, stravolge i terreni coltivati. Robuste e prolifiche, spesso dalle campagne attraversano strade e autostrade provocando seri incidenti. I primi esemplari sono stati importati dalle Americhe a partire dagli anni Trenta per creare allevamenti di animali da pelliccia. Ma è negli anni Settanta e Ottanta, quando il mercato dei cappotti di castorino è entrato in crisi, che si è registrato il boom di nutrie.  Chiusi gli allevamenti, liberi gli animali: come tutti i roditori sono molto prolifici: a sei mesi raggiungono la maturità sessuale, le femmine possono riprodursi quasi tre volte in un anno. I piani di controllo si sono rivelati dannosi e inefficaci lasciando i contadini abbandonati a loro stessi a combattere una battaglia impari e quanto mai spietata.

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