La storia di Annamaria, che alla Fondazione San Giuliano ha ritrovato il sorriso

Proprio quando non vedeva più vie d'uscita alla sofferenza, l'arcenese Annamaria Serrati ha trovato una seconda famiglia in cui sentirsi amata e felice come lo era col suo Gino.

La storia di Annamaria, che alla Fondazione San Giuliano ha ritrovato il sorriso
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Di tutte le parole che hanno riempito e riempiono le pagine della sua vita Annamaria Serrati, nata a Milano 84anni fa e residente ad Arcene da quasi trent'anni, vuole che a emergere sia solo un grazie sincero, quello che con commossa gratitudine vuole rivolgere al centro diurno della Fondazione San Giuliano di Ciserano, che frequenta dal 2014.

La perdita

Se per molti anziani l’ingresso in strutture come le Rsa o i centri diurni rappresenta spesso una sofferta lontananza dalla propria casa e dai propri cari, quello di Annamaria si è rivelato sin da subito come un ancora di salvezza, o come la definisce lei stessa una vera e propria rinascita. «Tutto è iniziato nel 2014, l’anno in cui improvvisamente mio marito Gino Stefanatti, è mancato a causa di un infarto che l’ha colpito proprio qui in casa nostra in una tragica mattina – ha raccontato Annamaria – Nonostante chiamai subito i soccorsi e arrivò anche l’elisoccorso purtroppo per mio marito non c’è stato niente da fare e da un giorno all'altro mi ritrovai sola. Certo ho cinque splendidi figli, ma ciascuno di loro ha una famiglia e la propria vita a cui pensare ed io non ho mai voluto abbandonare questo appartamento, che mio marito Gino ha acquistato con tanti sacrifici attraverso il suo lavoro da imbianchino – ha proseguito Annamaria – Io che ho avuto la possibilità di viaggiare per il mondo, visitando l’Africa e l’Asia mi sono trovata come svuotata e in un momento di profonda fragilità ho anche pensato di troncare in qualche modo quella insopportabile sofferenza" ha confessato l'anziana.

La rinascita

"La svolta è arrivata in seguito alla telefonata con un’amica, che mi ha consigliato di frequentare un centro diurno per anziani come anche lei stava facendo a Milano - ha proseguito Annamaria - Lì per lì lasciai perdere, ma poi iniziai a informarmi finché non approdai alla Fondazione San Giuliano di Ciserano. Quando entrai restai meravigliata dalle risate degli anziani ospiti e dall'atmosfera allegra che si respirava. La gentilezza del coordinatore Manuel Vitali e del direttore Marco Ruggeri, insieme alla disponibilità del dottor Nicola Taiocchi, dell’infermiera Valentina, dell’educatrice Mariangela, dei fisioterapisti Pietro e Andres e di tutto il personale mi hanno scaldato il cuore, facendomi sentire amata e accudita come in una grande famiglia. Loro mi hanno riportata alla vita e non li ringrazierò mai abbastanza per questo» ha dichiarato Anna, che al centro ha ritrovato il sorriso e l’amicizia di numerose ospiti alle quali non fa mai mancare un supporto. «Lì mi sento ancora utile e mi sono anche scoperta pittrice – scherza Anna, che ha subito due trapianti alle cornee e ora vede solo da un occhio – Mi è sempre piaciuto leggere ma ora che la vista non me lo consente più ho riscoperto altre passioni in grado di farmi apprezzare la vita. E tutto questo grazie alla Fondazione».

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