Autostrada, esposto a Procura e Anac contro la Treviglio-Bergamo

L'annuncio shock è stato dato dal presidente del comitato "Cambiamola" Fabio Invernici: "Non sono state rispettate le regole".

Autostrada, esposto a Procura e Anac contro la Treviglio-Bergamo
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Autostrada Treviglio-Bergamo, pronto un esposto alla Procura di Bergamo all’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) contro il progetto. Lo ha annunciato venerdì scorso Fabio Invernici, presidente del comitato "Cambiamola".

Autostrada

Al centro civico era in programma la serata «A proposito dell’autostrada Treviglio-Bergamo». Si tratta della prima «uscita» del neonato comitato «No all’autostrada Treviglio-Bergamo» di Castel Cerreto, presieduto da Fabio Proverbio.  "E’ un progetto sbagliato - ha esordito il presidente di Cambiamola - contro cui abbiamo già raccolto 22 mila firme. Qualche mese fa ci hanno raccontato che sono pronti a partire. Ma non è vero. Per realizzare un’opera di questo tipo ci sono degli step da rispettare. Al momento siamo ancora alla fase della conferenza dei servizi. Quindi non è vero che sono pronti a partire. Il progetto non è andato avanti perché non ci sono le condizioni per farlo".

Esposto

Il progetto dell'autostrada presentato a dicembre nella sala consigliare di Treviglio rappresenta per gli «oppositori» l’appiglio per presentare un esposto in Procura e all’Anac. "Ci troviamo di fronte a un’operazione di 'green washing', ovvero tentativi malcelati di 'ripulire' il progetto, cioè una mera manovra pubblicitaria - ha proseguito Invernici - Ora è spuntato questo peduncolo che dovrebbe connettere l’autostrada, che ora chiamano superstrada per renderla più 'cool'. Proprio questo ci permetterà di fare la segnalazione alle autorità competenti, perché se esci da un perimetri ben definito, significa che stai violando le regole".

Gli esperti

A seguire ci sono stati gli interventi dei due esperti. Alessandro Mazzoleni, biologo specializzato nella conservazione della biodiversità, ha richiamato l’attenzione della sala su temi che spesso appaiono poco rilevanti, ma che sono strettamente connessi con la salvaguardia del territorio. Per Paolo Pileri, docente di pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano "la pianificazione urbanistica è cieca di fronte alla situazione attuale e specula sulle previsioni di aumento della popolazione, permettendo la realizzazione di strutture non necessarie per assorbire questo aumento".

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