Il Bagaglino, un decennio di bellezze e solidarietà FOTO

Compie dieci anni il Bagaglino, il concorso di miss più famoso della Bassa e il progetto di solidarietà con il reparto oncologico pediatrico dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

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Compie dieci anni il Bagaglino, il concorso di miss più famoso della Bassa e il progetto di solidarietà con il reparto oncologico pediatrico dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

10 anni di donazioni

Sono più di 80mila euro i fondi devoluti attraverso donazioni, che ogni anno a fine concorso Bassani consegna al primario del reparto. E non solo, durante i periodi natalizi e pasquali il direttivo del Bagaglino va nel reparto e consegna ai piccoli pazienti dei regali.
«Per noi non c’è soddisfazione maggiore che vedere il sorriso dei piccoli quando portiamo i doni - ha detto - Per questo continueremo a dare il nostro sostegno al reparto. Invito tutti già da ora alla grande festa del 1-2-3 settembre proprio per i dieci anni del nostro concorso».

La favola di Giorgia

Il progetto di solidarietà del Bagaglino ha contribuito alla favola di una Martineghese, Giorgia Brunelli. Tredici anni, una vita davanti, Giorgia ha dovuto lottare, proprio nel reparto pediatrico oncologico di Bergamo, per sconfiggere la malattia, e dopo un anno di sofferenza e sacrifico è riuscita a vincere la sua battaglia. Giorgia ha ripercorso quei momenti.
«Le donazioni sono state importanti perché hanno contribuito a dare sollievo ai pazienti - ha detto - In quei momenti non è solo di cure che si ha bisogno , ma anche di fare attività che distraggano da quello che si sta vivendo». Il Bagaglino ha finanziato un altro progetto, «Quasi a casa», che prevede le cure a domicilio dei pazienti che possono essere seguiti da casa. Giorgia Brunelli ora è tornata a vivere la sua vita normale.

Rinata dopo la sua battaglia

Sportiva, gioca a pallavolo nel Volley Martinengo, studentessa dagli ottimi voti, ha voluto ricordare il personale sanitario che le è stata vicino nell’anno di degenza e chi l’ha aiutata.
«Non ci sono parole che riescano ad esprimere al meglio la mia gratitudine verso lamia famiglia e la mia amica Michela - ha detto - Ringrazio i medici che mi hanno seguita: Provenzi, Foglia, Gerardi, Cavalleri, Cattoni, Cornelli, Laura Rota, dell’amministrazione, il caposala Gialli e tutte le infermiere. Non posso non citare i volontari dell’ospedale, i professori della scuola dell’ospedale e delle medie Pinetti e l’”Associazione Thun”. Grazie a tutti queste belle persone ho affrontato al meglio la mia battaglia, grazie di cuore».

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