Capelletti contro Brambilla, secondo round

Dopo la polenta con il coniglio il sindaco di Covo si scaglia ancora contro Brambilla in difesa della caccia.

Capelletti contro Brambilla, secondo round
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«I tempi sono maturi, la caccia va abolita», ma Capelletti non ci sta. Il primo cittadino covese Andrea Capelletti è insorto contro la proposta avanzata dal leader del partito animalista Michela Vittoria Brambilla, la quale recentemente ha dichiarato di voler cancellare l’arte venatoria, pratica ritenuta «anacronistica e violenta».

Capelletti contro Brambilla

Non sarebbe la prima volta che il sìndéch covese sia agli antipodi con la Brambilla. Già quando il leader animalista aveva dichiarato che il coniglio andasse considerato animale da compagnia, Capelletti si era palesemente dichiarato contrario a questa definizione. E così replica ora con la caccia.
«Eccola che ci riprova – commenta così Capelletti sulla sua pagina ufficiale Facebook – dopo aver tentato di trasformare il coniglio in animale da compagnia, la Brambilla ritorna con un'altra delle sue proposte assurde, l'abolizione della caccia».

Sindaco paladino della caccia

Non è tuttavia la prima volta che il sindaco-agronomo si erge paladino della caccia. Già un anno fa aveva difeso la proposta di un suo concittadino che avrebbe voluto portare anche a Covo una festa dedicata alla caccia. Allora, alla semplice ipotesi, insorsero gli animalisti e allora, come adesso, Capelletti si schierò dalla parte dei cacciatori mettendo in luce gli aspetti positivi di questa pratica. «La caccia è una pratica – ha spiegato Capelletti –  che, soprattutto nel territorio bergamasco, è simbolo di tradizione, cultura locale, tutela dell'ambiente e del territorio rurale».

"I cacciatori tutelano l'ambiente"

Capelletti ha spiegato come i cacciatori in realtà non siano dannosi per l’ambiente, anzi sono loro i primi attori che lo tutelano.
«I cacciatori sono i primi ad amare la fauna e l'ambiente che li circonda – ha continuato il sindaco –  Se non fosse per loro non avremmo ripopolamenti e cure di certe zone spesso lasciate al degrado».
Ecco il ruolo cruciale dei cacciatori. E perciò è utile che si faccia buona informazione. «Facciamo sentire la voce di chi non la pensa come la Brambilla – ha concluso – Mi impegno in primis, con chi vorrà starci, ad intraprendere delle azioni che facciano conoscere il vero volto della caccia e promuovano questa tradizione secolare».

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