Comune animalista finanzia i cacciatori, è polemica

Un consigliere di minoranza grida allo scandalo, ma il sindaco replica: "Era un contributo per una manifestazione con i cani"

Comune animalista finanzia i cacciatori, è polemica
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«Come può un Comune animalista finanziare i cacciatori?». La domanda se l’è fatta un consigliere di minoranza che grida allo scandalo, e sulla scelta anche la Giunta si è spaccata.

Comune membro dell'"Ufficio diritti animali"

Agnadello è un Comune animalista, fa parte dell’«Ufficio diritti animali» (Uda) insieme a Pandino e Rivolta d’Adda, un ufficio che sta dalla parte degli amici a quattro zampe. Eppure lo scorso giugno l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Calderara ha concesso 200 euro alla Federcaccia per una manifestazione organizzata sul suo territorio a fine agosto. Una scelta che stride? Il consigliere di minoranza Mario Uberti non ha dubbi: «Come è possibile? Da una parte si costituisce un ufficio per difendere gli animali e dall’altra si elargiscono soldi ai cacciatori? Che non sia una decisione coerente lo dimostra anche il parere sfavorevole dell’assessore Alice Resmini: infatti ha votato contro la delibera».

Il punto di vista del sindaco

Non c'è contraddizione secondo il sindaco Giovanni Calderara. «Concedere dei contributi per un evento in cui i protagonisti erano i cani, non significa condividere la caccia, sono due cose diverse - ha spiegato - Non era una manifestazione cruenta, non parliamo certo della corrida. I cacciatori, d’altro canto, svolgono un servizio importante per il Comune, abbattono le nutrie. Si uccidono animali vero, ma possono farlo? Sì perché sono tanto dannose per l’agricoltura e il territorio, e le cartucce costano. Io non sono l’onorevole Michela Brambilla che si fa fotografare con una nutria in braccio. L'assessore Alice Resmini ha visto le cose diversamente dagli altri, non si può essere sempre d’accordo su tutto».

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