"La sindaca atea incontra il vescovo". E la minoranza la mette in croce

Messa sì o messa no? E’ questo l’ultimo «casus belli» politico scoppiato a Boltiere. Vittima la sindaca "atea".

"La sindaca atea incontra il vescovo". E la minoranza la mette in croce
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Messa sì o messa no? E’ questo l’ultimo «casus belli» politico scoppiato a Boltiere.

Sindaca atea incontra il vescovo

A scatenare le polemiche il capogruppo di «Boltiere Prima di Tutto» Maurizio Testa che ha fatto notare la presenza della sindaca Armida Forlani, con tanto di fascia, alla manifestazione organizzata per la celebrazione dei 70 anni dell’oratorio di Boltiere.

L'attacco di Testa

«La sindaca - ha detto Testa - non ha mai voluto partecipare alle cerimonie religiose della nostra comunità. Non è mai andata a messa e non ha mai nemmeno partecipato al corteo per Sant’Aurelia. Nemmeno nelle giornate di festa, come il 25 aprile o il 4 novembre, ha mai inserito la messa nelle celebrazioni ufficiali. Prima si faceva sempre il corteo dal comune in chiesa e poi alla torre civica. Da quando si è insediata lei invece si va direttamente dal municipio alla torre civica, senza passare per la chiesa. Come capogruppo di opposizione avevo anche presentato un’interrogazione in Consiglio comunale per chiedere spiegazione di questo atteggiamento. La sindaca mi aveva risposto dicendo di essere atea e che pertanto non riteneva opportuno partecipare alle funzioni religiose. Adesso che siamo in campagna elettorale però Forlani non disdegna di farsi vedere, con tanto di fascia tricolore, in compagnia del vescovo».

La replica del sindaco

Accuse che Forlani non ha voluto far cadere nel vuoto: «Molto probabilmente queste assurde polemiche nascono dal fatto che Testa non ha capito cosa rappresento io quando porto la fascia tricolore. Il mio credo personale, se e quale fede professo, non sono certo argomenti di discussione politica. Io sono la sindaca e rappresento lo Stato e i cittadini, non sono un ente religioso. Questo non implica certo una mancanza di rispetto né per il credo dei cittadini né per i caduti. Lo Stato è laico. Forse Testa non conosce il significato di questa parola. Le manifestazioni religiose sono religiose, quelle civiche sono civiche. In qualità di rappresentante di uno Stato laico non rientra nei miei doveri andare con la fascia in processione dietro alla Santa. Rientra invece nei miei doveri partecipare, in qualità di rappresentante della comunità, alle cerimonie religiose alle quali vengo invitata. Non ci vado come Armida Forlani, ci vado come rappresentante dei cittadini. Così come ritengo che le cerimonie civiche debbano restare civiche: sebbene io abbia sempre invitato il parroco a tutte le ricorrenze non ho mai ritenuto opportuno portare la fascia in chiesa. Non si tratta di campagna elettorale, si tratta di rispettare un principio Costituzionale: quello della laicità dello Stato. Le dichiarazioni di Testa sono poco rispettose di questo principio, del mio ruolo di sindaca e del suo ruolo di consigliere comunale. Chi sta cercando di appigliarsi a futili temi per la campagna elettorale non sono certo io. Certo speravo che, almeno in questi primi mesi, saremmo riusciti a mantenere dei toni più civili, senza scendere nell’attacco personale».
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