Legambiente su class action pendolari: "Indennizzi e bonus pagati non risolvono i disservizi di Trenord"

Secondo gli ambientalisti Trenord avrebbe dovuto individuare chi nel 2012 provocò una Caporetto ferroviaria, non la magistratura

Legambiente su class action pendolari: "Indennizzi e bonus pagati non risolvono i disservizi di Trenord"
Pubblicato:
Aggiornato:

Il riconoscimento del maxi risarcimento di 300mila euro per 3018 pendolari aderenti alla class action di Altroconsumo dopo il caos del 12 dicembre 2012 non sono risolutivi del problema dei disservizi di Trenord, che perdurano già da prima. Ne è convinta Legambiente.

Maxi risarcimento da 300mila euro

Secondo Legambiente sia il bonus che la class action, non individuando i responsabili dei disservizi, non sono efficaci. "Non esiste Paese che abbia un meccanismo così esteso - si dice nel comunicato - Per questo le ferrovie sono inadeguate per affrontare il problema dell'inquinamento dell'aria e della congestione stradale in Lombardia. La sentenza della Corte d'Appello di Milano è inoltre iniqua perché a subire i disagi nel 2012 non furono solo i tremila ricorrenti, ma tutti i 670mila pendolari giornalieri. Viene rimborsato solo lo 0,44% di chi abitualmente utilizza il treno per spostarsi".

Caporetto ferroviaria nel 2012

"Una Caporetto ferroviaria - si continua nella nota - Ma a individuare i responsabili doveva essere l'Amministrazione di Trenord. Nel 2012 la gestione di allora aveva tentato un impossibile “poker d’assi” di novità nello stesso giorno. Il 12 dicembre, infatti, era previsto che entrassero in vigore il nuovo orario, il nuovo contratto di lavoro e il nuovo programma informatico (gold-rail). Oltre all'inaugurazione della nuova linea Seregno-Saronno. Un ciclone che provocò disagi mai visti e danni per tre milioni di euro al giorno per una settimana. Venne aperta un’inchiesta condotta dalla Trenord e un secondo accertamento a opera del Politecnico che, però, non è mai stato portato a termine". 

Seguici sui nostri canali