No al doping, sì alla legalità nello sport

Un doppio appuntamento è andato in scena a Romano, protagonista Alessandro Donati, guru dell'anti doping a livello nazionale.

No al doping, sì alla legalità nello sport
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Un doppio appuntamento è andato in scena a Romano, protagonista Alessandro Donati, guru dell'anti doping a livello nazionale.

Gli appuntamenti

Venerdì la serata all'oratorio San Filippo Neri, nel cineteatro Monsignor Rivellini, grazie alla testimonianza di Alessandro Donati, consulente dell'agenzia mondiale antidoping, ha affrontato i rischi connessi al doping, in termini di salute per l'atleta. Una pratica illegale che oltre ad inficiare il singolo rovina on termini di credibilità la stessa disciplina sportiva. Sabato Donati è intervenuto all'auditorium dell'Iss Rubini, per la giornata della legalità, organizzata dalle classi quarte del Liceo Don Milani.

La vicenda Schwazer

Alessandro Donati, suo malgrado, è stato protagonista della vicenda legata al marciatore, campione olimpionico Alex Schwazer. Una vicenda che ha visto Donati, in veste di allenatore, difendere l'altoatesino, nell'intricata vicenda combattuta a suon di analisi e contro analisi ma che di fatto portò alla sua squalifica e all'esclusione del marciatore dai giochi olimpici di Rio de Janeiro nel 2016.

Alessandro Donati, a destra, con Alex Schwazer

L'hobby che diventa ossessione

Durante le serate Donati ha rimarcato l'inutilità e il rischio di una scorciatoia pericolosa come quella del doping. Una piaga diffusa a tutti i livelli della pratica sportiva, dal giovane che si affaccio al mondo dello sport professionistico, agli atleti affermati fino agli amatori. Proprio su quest'ultima categoria si è soffermato Donati, illustrando la pericolosità di un doping “fai da te”, incontrollato, con metodi e soprattutto dosaggi casarecci.

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