Palazzo Visconti: vietato non conoscerlo! - FOTO

Proibizione che vale anche per i palazzi di Morengo, Torre Pallavicina, Pagazzano, Cortenuova e Covo. E cioè i luoghi che ospiteranno la mostra "Spatium". Il cui scopo principale è uno solo: promuovere le bellezze della media pianura bergamasca.

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Proibizione che vale anche per i palazzi di Morengo, Torre Pallavicina, Pagazzano, Cortenuova e Covo. E cioè i luoghi che ospiteranno la mostra "Spatium". Il cui scopo principale è uno solo: promuovere le bellezze della media pianura bergamasca.

Lo stupore a Palazzo Visconti

Occhi levati al cielo per scrutare ogni dettaglio del soffitto. Per poi abbassarli e ammirare gli affreschi del seicento. In molti stamattina alla conferenza stampa per l'inaugurazione della mostra Spatium - che si terrà dal 2 giugno fino al 15 luglio - sono rimasti a bocca aperta per un la bellezza artistica di Palazzo Visconti a Brignano. E con l'ammissione, quasi con un po' di vergogna, da parte di amministratori e giornalisti di non esserci mai stati prima. Con il rammarico di non aver goduto prima di un'incredibile bellezza che si trova proprio dietro l'angolo. Lo stesso sindaco-artista Antonio Marchetti, primo cittadino di Torre e promotore di Spatium, ha ammesso: "la prima volta che vidi il palazzo fu un anno fa".

Spatium e la riscoperta della Bassa

Ma la dichiarazione del sindaco non stupisce. Spesso ci si dimentica che siamo in un territorio ricco di beni artistici. Che come tutte le cose che sono sott'occhio ci sfuggono dalla nostra vista. Ecco che per dare una risposta concreta a questo fenomeno, e quindi riscoprire il nostro territorio, arriva la mostra "Spatium". 35 artisti per 6 Comuni della Pianura, in 7 affascinanti e suggestivi spazi di esposizione. La mostra nasce dopo il successo della precendente "Chronos" tenutasi un anno fa. Il principio è sempre lo stesso: mettere in comunicazione palazzi storici con l'arte contemporanea. Un anno fa l'ottica era quella temporale, quest'anno si indagherà la distanza spaziale da una prospettiva artista tra passato e presente. E cioè come i luoghi e artisti di due mondi differenti possano dialogare tra loro senza entrare in competizione.

Nuovo giro, nuovi Comuni

Nuova mostra, nuovi Comuni. Vistosi sono infatti i cambi all'interno della rete. Nonostante la perdita di Comuni grandi come Cologno, Calcio e Romano, entrano a far parte Pagazzano e Brignano con edifici storici di altissimo valore artistico e culturale. Riconfermati invece Torre Pallavicina, Morengo e Cortenuova con l'aggiunta della new entry Covo. "E' questo anche il bello - commenta la sindaca morenghese Alessandra Ghilardi - non rendere rigido questo format, ma lasciare la libertà di poter entrare ed uscire senza vincoli". Un'esperienza, quella di unire il passato con il presente, che ha riscosso molto successo l'anno scorso. Anche se la prima cittadina morenghese ha avvertito: "inutile cercare di fare valutazioni numeriche. L'obiettivo non è certo economico, ma far riscoprire a noi cittadini le bellezze dei nostri paesi".

Il ruolo del contemporaneo

E chi meglio dell'arte contemporanea può farci riflettere su ciò che diamo per scontato (il nostro patrimonio culturale)? Con il suo atteggiamento indagatore e irriverente, l'arte contemporane per la sua "stravaganza" e originalità può spingerci a riscoprire in maniera efficace le opere più vicine alla sensibilità estetica di un visitatore medio e quindi i nostri palazzi e castelli. Senza però svalutare il "nuovo" che si vede. Perché gli artisti che espongono sono eccezionali. Per fare qualche nome esprorranno Hidetoshi Nagasawa , Massimiliano Gatti , Luciano Maciotta e tanti tanti altri.

Il biglietto unico

Per facilitare le visite è stato deciso di adottare la formula del biglietto unico. Al costo di 6 euro si potranno visitare i sette luoghi espositivi. La mostra coprirà tutto il mese di giugno e metà luglio. Impossibile, nonostante la volontà degli amministratori, di protrarla per tutta l'estate, "per cause pratiche" ha ammesso la padrona di casa Beatrice Bolandrini, che ha però assicurato "che ci impegneremo per promuoverla al meglio". E' finita la formula del panem et circensem ha detto il covese Andrea Capelletti "ci vuole qualcosa di più e quel qualcosa si chiama cultura". Lodevole il fatto di cercare di fare rete. Questa è l'opinione comune dei 6 sindaci. "Dieci anni fa sarebbe stata impensabile una cosa del genere - ha concluso la Bolandrini - il campanilismo ormai è storia vecchia. La parola d'ordine è fare rete".

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