Stupro a Fontanella, raid neofascista contro padre Zanotti

Sono comparsi nei giorni scorsi e prontamente rimossi nel giro di poche ore due striscioni contro il sacerdote fondatore della coop"Rinnovamento"

Stupro a Fontanella, raid neofascista contro padre Zanotti
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Striscioni con insulti per padre Zanotti, il prete "dei profughi" di Antegnate e Fontanella. Sono comparsi nei giorni scorsi, e prontamente rimossi nel giro di poche ore due striscioni contro il sacerdote  fondatore della cooperativa antegnatese "Rinnovamento", che gestisce diverse comunità per richiedenti asilo nella Bassa.

Il raid dei neofascisti

A rivendicare il raid è stato un gruppo di estrema destra bergamasco: il Manipolo d'avanguardia Bergamo, a mezzo di un comunicato intitolato "Nera pretaglia peste d'Italia". Nel documento, il gruppo torna in particolare sulla vicenda della violenza sessuale subita da un'operatrice del centro di accoglienza di Cascina Fenatica a Fontanella, da parte di uno degli ospiti. Anzi: torna su alcuni dettagli delle interviste rilasciate nei giorni seguenti dai due altri richiedenti asilo che l'hanno salvata.  Interviste di cui anche il nostro giornale aveva dato conto qui.

Si poteva evitare?

Sì, secondo le gravissime accuse del Manipolo d'avanguardia nei confronti della coop. Il comportamento di Silvestro nei giorni precedenti alla violenza avrebbe dovuto far scattare qualche campanello d'allarme nei responsabili della struttura. Campanello che invece non ha suonato, o che  padre Antonio Zanotti non avrebbe ascoltato. Per questo, il Mab arriva a ritenere padre Antonio "responsabile" di quanto accaduto.

"Abbiamo atteso. Siamo rimasti in silenzio. Abbiamo fatto 'scannare' gli sciacalli. Siamo rimasti spettatori educati. Nessun borbottio. Nessun fischio. Niente di niente. La stessa cosa, però, l'ha fatta chi più di tutti è responsabile dell'accaduto, dello stupro avvenuto presso la cascina Fenatica di Fontanella: Padre Antonio Zanotti. Il suo silenzio è raccapricciante. Lede la dignità umana. Sufficiente sarebbe stato un “Mi dispiace”, invece, ha preferito trincerarsi dietro allo “scudo umano” formato dai due, definiti dal 'bon ton' corrente, “rifugiati” intervenuti in soccorso della operatrice".

Parole gravissime, aggiunte poi a quelle riportate su uno degli striscioni affissi in paese: "Vigliacco senza onore".

Silvestro "si è vendicato"

"Il violentatore era già stato sottoposto ad una visita, l'8 settembre, al Cps di Romano perché la futura vittima aveva notato in lui un comportamento alquanto strano"  continua il gruppo. "Un comportamento derubricato da uno psichiatra di Romano a “una predisposizione a bere alcolici e uno scarso adattamento alla vita di gruppo”, è sfociato nel giro di pochissimi giorni, in una feroce violenza rivolta contro proprio chi ha deciso di sottoporlo a visita specialistica. Non si tratta di pura casualità. Qui si parla di premeditazione".

"I due profughi mentono sui precedenti"

Idrissa Doumbia e Keba Diassigui,   "ben avviati al cammino tracciato dalla secolare tradizione pretina", mentirebbero sulla questione dei precedenti. Hanno dichiarato infatti di non ricordare “di episodi violenti a cascina Fenatica". Mentre soltanto poche settimane prima un altro migrante era stato ricoverato in Psichiatria dopo aver minacciato altri ospiti e il personale con un coltello, come riportato anche dal nostro giornale.

"Ecco il particolare che fa sobbalzare dalla sedia Strane coincidenze. Padre Zanotti, che sicuramente era a conoscenza di tale situazione, quali precauzioni ha preso? Abbiamo all'interno di un centro da lui gestito 31 profughi, due dei quali ricoverati agli inizi di settembre in Psichiatria: uno perché disagiato e un altro perché pericoloso. Una fiamma incustodita pronta a divampare in un tragico incendio".

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