Ai domiciliari ma non troppo: finiscono in carcere per evasione

La pazienza ha un limite, si sa. E il sistema penitanziario ne ha poca. Così si sono aperte le porte del carcere, ieri, per un 41enne di Arcene e un 48enne di Romano. Entrambi stavano infatti scontando una pena agli arresti domiciliari, ma incuranti di ciò andavano e venivano come nulla fosse.

Ai domiciliari ma non troppo: finiscono in carcere per evasione
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Violano gli arresti domiciliari, in carcere un "evasore seriale" e un agricoltore stalker.

Due italiani di Arcene e Romano

La pazienza ha un limite, si sa. E il sistema penitenziario ne ha poca. Così si sono aperte le porte del carcere, ieri, per un 41enne di Arcene e un 48enne di Romano. Entrambi stavano infatti scontando una pena agli arresti domiciliari, ma incuranti di ciò andavano e venivano come nulla fosse.

Evasore seriale

Il primo, stando a quanto ricostruito dai militari, si è allontanato dalla propria casa per ben sei volte, senza alcuna autorizzazione. Stava scontando una pena per furto aggravato, che ora su decisione della Procura di Milano continuerà a scontare in carcere.

L'agricoltore stalker

Il secondo invece è un noto agricoltore di Romano, 48 anni. Condannato per stalking ne confronti di una sua ex, ai domiciliari se la prendeva abbastanza comoda stando a quanto i carabinieri hanno dovuto riferire nei giorni scorsi all'Ufficio di Sorveglianza di Brescia. Che infatti, ha inasprito la pena. Per entrambisi sono quindi aperte le porte del carcere di via Gleno, a Bergamo.

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