Donna uccisa in casa quattro anni fa: "Vogliamo giustizia per Liliana, riaprite le indagini"

"Se qualcuno ha visto qualcosa, quel giorno, o ha elementi che ci possano aiutare, lo prego: si faccia avanti" hanno detto i cugini, di Mozzanica

Donna uccisa in casa quattro anni fa: "Vogliamo giustizia per Liliana, riaprite le indagini"
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"Vogliamo giustizia per Liliana". Sono passati quattro anni, da quel 7 marzo 2013 quando Liliana Ferrari fu  uccisa a casa sua, in via Guinizelli, a Roma. Un delitto irrisolto, e dei più brutali. Ottantotto anni, nubile e senza figli, era stata colpita alla testa.  Aveva ancora in mano le chiavi di casa, indosso il cappotto e in mano le buste della spesa. Ora i parenti, da Mozzanica, chiedono di continuare a indagare. Nessun testimone.

I cugini chiedono di riaprire il caso

La storia era passata per le pagine di cronaca nera della Capitale nel 2013: la donna, 88 anni, originaria di Milano ma residente da tempo a Roma, era stata colpita alla nuca. Nessuno seppe mai da chi, anche se la Questura aveva diffuso un identikit. Anche se non aveva mai vissuto qui, Liliana aveva molti legami con la Bassa: i genitori erano originari di Castel Gabbiano e diversi cugini sono residenti a Mozzanica.

"Chi ha visto, parli"

Sono loro, ora, a chiedere alla Procura di Roma di riaprire le indagini (chiuse l'anno scorso, senza esito) per fare davvero luce su quel che successe quel giorno e dare finalmente una volto all'assassino. Per farlo, si sono affidati nei giorni scorsi a un legale di Bologna, e si sono rivolti alla trasmissione "Chi l'ha visto".

"Se qualcuno ha visto qualcosa, quel giorno, o ha elementi che ci possano aiutare, lo prego: si faccia avanti" hanno detto i cugini.

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