Mostra colleonesca con gli stemmi ritrovati

L'evento si prefigge l’obiettivo di riscoprire e valorizzare la figura del Colleoni, dei suoi discendenti e di quanto ci hanno lasciato.

Mostra colleonesca con gli stemmi ritrovati
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Mostra colleonesca a Malpaga. Dopo la mostra “Il tesoro perduto” quest’anno le porte del castello si aprono alla mostra “Gli stemmi ritrovati”. L’inaugurazione sarà sabato 12 agosto, alle 15.

Mostra colleonesca e la campana di Colleoni

Nella sala del castello dedicata troverete alcuni pannelli con le immagini degli stemmi e il loro significato oltre ad alcuni oggetti preziosi, ritrovati nel castello. Si tratta di una campana di proprietà di Bartolomeo Colleoni, un paliotto inciso e un tavolino intarsiato. Oggetti di inestimabile valore sui quali si innesta intrigo e mistero. La campana fu donata dal Colleoni alla moglie Tisbe? È vero che la campana risuonava al ritorno del famoso condottiero? Mistero, storia e un pizzico di fantasia del visitatore vi apriranno le porte alla riscoperta di un periodo storico ormai dimenticato. La mostra è stata allestita unicamente con beni presenti nel Castello di Malpaga.

Un inestimabile patrimonio culturale

«Crediamo fermamente, in un tempo come quello che stiamo vivendo, che sia necessario, oltre che valorizzare il patrimonio culturale presente, inventarsi un nuovo modo di generare economia e benessere che deve superare gli schemi che per anni hanno funzionato e deve sfruttare ciò che già esiste – hanno scritto nel comunicato gli organizzatori. - Cavernago ha tutte le carte per poter vivere delle sole bellezze storiche, naturalistiche e artistiche che il nostro passato ci ha lasciato. Ecco perché in questi anni è stato svolto un lavoro impegnativo di raccolta, studio e catalogazione. L'obiettivo è di valorizzare la figura di Bartolomeo Colleoni, dei suoi discendenti i Martinengo Colleoni e della nostra storia contadina.

I segni araldici

Questa mostra si colloca in un’ampia opera di recupero della figura del condottiere Bartolomeo Colleoni. A Malpaga sono presenti numerosissimi segni araldici, sia stemmi veri e propri, sia imprese ed elementi araldici, spesso usati come decorazioni. La rocca è letteralmente tappezzata da oltre 600 di essi. Quasi certamente altri emergeranno con nuovi restauri ed altri sono coperti sotto affreschi successivi. Sino ad ora, non ne era mai stato effettuato un censimento, ma molti erano del tutto ignoti e soprattutto non si sapeva a quale famiglia appartenessero alcuni di essi.

Le scoperte continuano

Oggi, grazie ad un attento studio condotto sia sul campo sia negli archivi, principalmente di Bergamo, Brescia e Milano, riemerge una storia dimenticata e per questo si è intitolata la mostra. Ogni stemma od elemento è stato censito e schedato in modo sistematico, studiato ed analizzato. Si sono identificati gli stemmi di cui si ignorava l’appartenenza, si è capito a quali persone fanno riferimento e si è anche potuto meglio precisare la datazione degli stessi. La mostra è impreziosita da alcuni oggetti originali, anch’essi riscoperti, che riportano alla luce vicende ormai obliate.

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