Antisemitismo: la brace arde ancora sotto la cenere

Villagrossi: "A volte sul web o sui social network si legge di tutto"

Antisemitismo:  la brace arde ancora sotto la cenere
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Una questione molto attuale, dove la precisione delle parole usate deve essere massima. Questo, in estrema sintesi, il contenuto della «Giornata della cultura ebraica» di Soncino, che ha accolto una manifestazione che ha coinvolto altre 80 località italiane. Domenica mattina, la parola su questo delicato argomento è stata data a Francesco Capretti, orceano, e Aldo Villagrossi, soncinese. Si è parlato anche di antisemitismo, antigiudaismo e antisionismo.

Soncino e la prima Bibbia in ebraico

In apertura dei lavori Giuseppe Cavalli, responsabile del «Museo della stampa», ha spiegato perché l’iniziativa ha trovato casa nella sala consiliare del Comune: merito di quanto accadde il 22 aprile del 1488, quando a Soncino si stampò la prima Bibbia in lingua ebraica. Cavalli si è lasciato andare a un’osservazione sul pubblico presente, nonostante la sala gremita: «Mi aspettavo una maggiore presenza di giovani, cercheremo di coinvolgerli ancora di più e meglio»  ha detto.

Diaspora e "fake news" nella storia

Il tema proposto per quest’anno è stato quello della diaspora ebraica. L’intervento di Capretti si è concentrato sui cliché legati alle migrazioni forzate degli appartenenti al popolo ebraico, spesso dovuti a notizie false. Ha ricordato, per esempio, come dietro ai crimini del Novecento ci sia la pubblicazione nel 1905 nella Russia zarista dei «Protocolli dei savi di Sion», un’opera che illustra un presunto complotto ebraico su scala mondiale. In realtà si trattava solo di una riproposizione ad arte di un libro di satira, scritto almeno mezzo secolo prima, contro Napoleone III.

"Valige sempre pronte: sui social si legge di tutto..."

«È fondamentale distinguere i concetti di antisemitismo, antigiudaismo e antisionismo, sono parole completamente diverse e che fanno riferimento a sfere diverse: etnia, religione e politica», ha specificato Capretti.
Molto seguito anche il discorso di Villagrossi, che ha ricordato come per lui l’ebraismo è una cultura, più che una religione. Ha parlato più segnatamente del legame storico tra gli ebrei e Soncino, per chiudere con un accenno all’attualità della diaspora: «Dico sempre a mia moglie, sorridendo, che le valigie pronte a casa sono sempre opportune. Non mi sento certo minacciato a Soncino, ma a volte sul web o sui social network si legge di tutto».

"Soncino ha una responsabilità in più"

L’incontro si è chiuso con l’invito a promuovere l’educazione al pluralismo, al dialogo interculturale e interreligioso.
«Soncino ha una responsabilità in più, può giocare un ruolo importante con queste giornate di sensibilizzazione», ha chiuso Capretti.

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