Grazie al progetto #ioleggoperchè anche l'Agroalimentare avrà una biblioteca

L'istituto caravaggino ha aderito a “#ioleggoperché”, la più grande iniziativa nazionale per la promozione della lettura finalizzata a sostenere e diffondere le biblioteche scolastiche

Grazie al progetto #ioleggoperchè anche l'Agroalimentare avrà una biblioteca
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La Scuola per Lavorare nell'Agroalimentare avrà presto una propria biblioteca scolastica. Il tutto grazie all'adesione al progetto “#ioleggoperché”, organizzato da AIE, Associazione Italiana Editori, con il patrocinio del MiBACT e del MIUR. 

                             

Il progetto

#ioleggoperché è una grande raccolta di libri a sostegno delle biblioteche scolastiche. Si tratta infatti della più grande iniziativa nazionale di promozione della lettura organizzata dall'Associazione Italiana Editori. Quest’anno è alla terza edizione. Grazie all'energia e all'impegno di messaggeri, librai, insegnanti e cittadini di tutta Italia e degli editori che hanno contribuito, nel 2016 sono stati donati alle scuole 124.000 libri, andati ad arricchire il patrimonio librario delle biblioteche scolastiche. Un record che ci si prefigge di superare quest'anno. Anche tramite l'adesione di nuovi istituti scolastici, come la scuola Agroalimentare di Caravaggio.

L'adesione

La settimana della lettura promossa dal progetto è infatti iniziata sabato 21 e si concluderà la prossima domenica 29 ottobre. A dare inizio a queste giornate dedicate alle lettura è stata proprio l'Agroalimentare di Caravaggio che sabato ha ospitato un incontro con lo scrittore e poliziotto Maurizio Lorenzi, che ha raccontato la propria esperienza letteraria e non solo ai ragazzi. 

Il potere della lettura

L’incontro, organizzato grazie alla collaborazione di Roberto Cecchinelli, titolare della Libreria Mondadori del Centro commerciale “Le due Torri” di Stezzano, ha avvicinato gli studenti al mondo della lettura e della legalità. Durante  il suo intervento Lorenzi ha infatti toccato corde molto sensibili dell’attualità: prima è stata la volta di un decalogo sul perché leggere può essere "bello e utile alla vita", poi la lettura di alcuni passi dal suo libro "Eroi senza nome: quando il senso del dovere diventa esemplare coraggio", che ha fatto conoscere agli studenti gli eroi della quotidianità, quegli uomini che, senza cercare alcun protagonismo, rischiano quotidianamente la propria pelle. Il libro, racconta infatti  della vita di Antonio Montinaro, caposcorta che proteggeva Giovanni Falcone, e di Emanuela Loi, la prima donna della Polizia di Stato a morire in servizio durante il lavoro nella scorta di Paolo Borsellino: un incontro per i ragazzi e le famiglie che hanno conosciuto la parte forte e orgogliosa dell’Italia, e che hanno potuto riflettere e porre domande su questioni di attualità che interessano ognuno di noi. Esperienze di vita, quindi, di forza e di lealtà, raccontate da chi le vive da vicino e ne conosce le emozioni.

 Oltre il libro

Quello di sabato si è rivelato così un incontro con la realtà, dura e toccante allo stesso tempo, un momento di riflessione e sensibilizzazione alla legalità, per conoscere quei nomi meno noti, protagonisti però fondamentali di eventi tragici e importanti della storia del nostro Paese. Un’occasione per capire che, se nelle scuole, oggi, si trasmette un messaggio di coraggio e consapevolezza, per queste donne e questi uomini il sacrifico della propria vita non sarà stato vano. La passione di Lorenzi passa dunque dal suo lavoro alle pagine del libro, per arrivare fino ai banchi di scuola dove la lettura diventa un mezzo di crescita e di riflessione su di sé e sul mondo.

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