Lola Delnevo e il Capitan: "Una scalata mi ha riportata alla vita"

Da sempre alpinista per passione, Lola non ha rinunciato al suo amore per la montagna neanche dopo il terribile incidente che l'ha costretta sulla sedia a rotelle. E venerdì scorso ad Arcene ha raccontato la scalata di "El Capitan".

Lola Delnevo e il  Capitan: "Una scalata mi ha riportata alla vita"
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Una tenacia più forte della disabilità, della paura e di quel destino che, seppur crudele, non le ha impedito di continuare la sua scalata. E’ la storia dell'alpinista per passione Eleonora Delnevo, per tutti semplicemente "Lola",  arcenese d'adozione che nonostante sia in  sedia a rotelle a causa di un incidente in montagna, ha sfidato una delle pareti di roccia più temibili al mondo: El Capitan. E ce l'ha fatta.

L'incredibile dello Sport

Lola è una ragazza forte. Originaria di Lurano,  si trova sulla sedia a rotelle da tre anni, in seguito alla terribile caduta da una cascata di ghiaccio in Trentino nel 2015.   Ma quel che resta addosso, quando racconta la sua storia, non è il senso di impotenza di fronte alla disgrazia. Ma il coraggio. Perché senza mai accontentarsi, né tantomeno porsi dei limiti, nonostante tutto Lola ha continuato a vivere la sua montagna.

La serata con l'amico Mauro

La sua avventura è diventata un esempio e venerdì scorso questo viaggio Lola l’ha trasmesso con la semplicità e il sorriso che la distinguono, in occasione di una serata speciale sul tema "L’incredibile dello Sport", organizzata dall’assessorato allo Sport nella sala consigliare di piazza della Civiltà Contadina ad Arcene. Con lei, anche l’amico Mauro Bernardi, maestro di mono-sci e sulla sedia a rotelle a causa di un brutto incidente sul lavoro.

L'incidente e la ripresa

"Fortunatamente l’incidente è avvenuto a fine marzo e nel canale c’era un sacco di neve che ha attutito la caduta" ricorda  Lola. "Purtroppo però la conseguenza è stata una lesione completa alla spina dorsale. Ma è una condizione che mi permette ancora di muovermi, grazie al controllo del busto, delle braccia e non ho avuto danni cerebrali. E la montagna nel recupero e durante la riabilitazione mi ha aiutato molto, grazie a quel voler spingersi sempre un po' oltre il massimo possibile, per cercare di ottenere anche un piccolo movimento in più". Non si è certo pianta addosso Lola, che pochi mesi dopo l’incidente si era già cimentata in un nuovo sport, quale il kayak nei torrenti. Perché la forza di Lola sta proprio nello sfidare e vincere la paura.

Una nuova sfida: El Capitan

Ma la svolta arriva quando un amico di arrampicate, Diego Pezzoli, le propone di tornare in parete e scalare non una vetta qualunque, ma "El Capitan", il cosiddetto "Big Wall", un monile di granito alto 2300 metri dalle pareti verticali. Una delle pareti di roccia più impegnative al mondo. E così, armata di riscatto e tanta voglia di staccare i piedi da terra Lola è partita per la California e imbragata di tutto punto, con l’aiuto dei suoi "soci", ha scalato con la sola forza delle braccia fin quasi alla vetta.

Lola Delnevo con Mauro Bernardi

"Ognuno ha la propria vetta da raggiungere"

"Perché arrivare alla vetta significa per ciascuno qualcosa di diverso: per Lola era tornare ad arrampicare" ha detto Mauro Bernardi  "Per me era poter continuare ad occuparmi della mia famiglia. Tre mesi dopo le nozze con Claudia, ho subito un incidente a bordo del camion della ditta di trasporti per cui lavoravo. L’esito è stata una paraplegia incompleta che mi ha cambiato la vita. Ora che sono maestro di mono-sci, e sono padre, vivo ogni giorno nella convinzione che è inutile pensare a quello che abbiamo perso. Basta vivere al meglio ciò che invece abbiamo".

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