I giovani e l'agricoltura: quale sarà il futuro?

All'evento, promosso dalla Fondazione Maddalena di Canossa, ha partecipato anche il ministro alle Politiche Agricole Maurizio Martina

I giovani e l'agricoltura: quale sarà il futuro?
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"Giovani preparati al lavoro: la competenza di nuovi tecnici per ridare energia al territorio". C'era anche la Scuola per lavorare nell'Agroalimentare (Caravaggio) all'evento, che si è tenuto il 7 ottobre scorso, a Bergamo per discutere del futuro dell'agricoltura con il ministro Maurizio Martina.

Fondazione Maddalena di Canossa

Fondazione Maddalena di Canossa, come da tradizione, ha avviato la nuova edizione di due corsi IFTS, uno sulla valorizzazione dei prodotti tipici, biologici e turismo rurale e il secondo sulla gestione delle aziende agroenergetiche. Alla presentazione dei corsi hanno presenziato, oltre a Lino Bussei, presidente della Fondazione, anche il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina, il presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi, il partner di Noviter Mattia Dolci, il presidente Cib Piero Gattoni, i docenti dell'Università degli Studi di Milano Fabrizio Adani e Marco Fiala.

Il futuro dell'agricoltura

L'evento è stato un’occasione per riflettere sul futuro dell’agricoltura e sulle prospettive  occupazionali che questo settore può offrire a nuovi tecnici in grado, con le loro competenze, di ridare energia al territorio favorendo il ricambio generazionale, nella consapevolezza dell’importanza del settore primario anche nella più ampia strategia di crescita dell'occupazione in Italia. Martina ha sottolineato come oggi ci sia sempre di più la necessità di una specializzazione nel settore delle agro energie e agrituristico.

Sempre più imprese giovani

“L’esperienza agricola e agroalimentare italiana è una delle realtà che oggi sta trainando di più offrendo nuove opportunità occupazionali legate ai giovani - ha detto il ministro Martina - I dati dimostrano una crescita dei giovani under 40 che si impegnano in questo settore; dai 50 mila
giovani imprenditori nel 2014, oggi si sono superate le 70 mila unità, con un incremento di oltre 20 mila imprese gestite da giovani. L’agricoltura italiana ha bisogno di nuovi imprenditori che ragionino di agricoltura e agroalimentare in termini di impresa". I giovani devono pertanto specializzarsi con la capacità di avere quell’agilità formativa e mentale in grado di cogliere le trasformazioni di un comparto in continua evoluzione.

I corsi

Si tratta di due percorsi di formazione superiore, con una durata di circa 900 ore, da ottobre 2017 a luglio 2018, di cui 400 di stage in prestigiose realtà, per imparare a lavorare nei settori del turismo
rurale e dei prodotti tipici locali e biologici e nella gestione del territorio e dell’ambiente-agroenergie e sostenibilità ambientale. I corsi sono promossi dal Ministero dell'Istruzione
Università e Ricerca, con l'adesione di tutte le Regioni italiane e finanziati dalla Regione Lombardia.

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