Sindaco di Crema scrive al Rettore per salvare la facoltà di informatica

"Le chiedo di tenere distinta la posizione del Dipartimento di Informatica da quella dell'Ateneo nonché di adoperarsi, per fare sì che a settembre gli iscritti al primo anno possano continuare a frequentare presso la sede di Crema."

Sindaco di Crema scrive al Rettore per salvare la facoltà di informatica
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Sindaco di Crema motivato a salvare la facoltà di informatica cittadina.

Sindaco di Crema a Rettore Vago

ACSU sta lavorando per la salvaguardia e il futuro sviluppo della presenza universitaria a Crema. Dopo l’incontro dello scorso 14 Marzo in via Festa del Perdono a Milano, ieri sera si è tenuta una prima riunione con gli stakeholder (portatori di interesse) coinvolti dalla progettazioni dei corsi di studio professionalizzanti. Scopo dell’incontro, definire un tavolo tecnico che sviluppi proposte di piani didattici in discipline che afferiscano cosmesi e meccanica, da proporre successivamente ad UniMi, che ha aperto a questa opportunità per il polo di via Bramante a Crema.

La lettera

Nei giorni scorsi, il sindaco di Crema e presidente di ACSU, Stefania Bonaldi, ha scritto un’accorata lettera al Rettore dell’Università, il prof. Gianluca Vago. Il sindaco ha chiesto all’università Statale un corretto e rispettoso rapporto con il Territorio, ricordando gli sforzi economici ingenti sostenuti in questi anni da Comune, Provincia, Camera di Commercio, ma anche molte associazioni di categoria ed istituti bancari, “che si sono tassati per milioni di euro, sostenendo con entusiasmo la vostra presenza, ritenuta un provvidenziale volano di sviluppo”.

Richiamo a un supplemento di responsabilità

Riferendosi al Rettore come l’interlocutore più qualificato e affidabile, il sindaco ha riconosciuto che è necessario “rimettere in discussione il tenore della collaborazione e della presenza di UniMi sul Territorio, ma è innegabile”, prosegue, “che negli ultimi anni il nostro impegno sia andato nella direzione di ottimizzare le iscrizioni e raggiungere i positivi risultati che sono sotto gli occhi di tutti, in termini di attrattività della sede di Crema. Penso che un rapporto rispettoso nei confronti del territorio, dei partner di convenzione e dei sostenitori di questi anni, chiami tutti a un supplemento di responsabilità”.

Salvare la sede

Da questo punto di vista l’appello è concreto: risulta difficile stimolare le forze economiche e sociali a sostenere un progetto di laurea professionalizzante, a investire, a spendersi, quando l’Università nicchia sul mantenimento della convenzione al 2020. Proprio in nome di un esperimento accademico e sociale di grande efficacia e originalità, conclude Stefania Bonaldi nella sua lettera al Rettore, “le chiedo di tenere distinta la posizione del Dipartimento di Informatica da quella dell’Ateneo nonché di adoperarsi, per quanto ancora nelle sue possibilità, che è molto, per fare sì che a settembre anche gli iscritti al primo anno possano continuare a frequentare presso la sede di Crema, consentendoci in questo modo di presentarci autorevolmente al suo successore con una proposta seria, condivisa col territorio, risolutiva per UniMi nonché accettabile e dignitosa per noi”.

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