Fornovo piange Michele Salini, padre dello storico mobilificio

Gran lavoratore, l'artigiano ha sempre vissuto per la famiglia e le sue due grandi passioni: la musica e lo sport

Fornovo piange Michele Salini, padre dello storico mobilificio
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Si è spento giovedì scorso a 86 anni, Michele Salini, il fondatore del mobilificio di via Foscolo "Salini Design".

Una vita da artigiano e sportivo

Falegname e abile intarsiatore, Salini, era originario di Casirate d'Adda, ma subito dopo il matrimonio con l'amata Antonietta De Angeli, si era poi trasferito a Fornovo in via Ugo Foscolo 30, dove nel 1956 ha aperto il suo capannone come artigiano del legno. Da tutti riconosciuto come un lavoratore instancabile e appassionato, Salini era conosciuto e stimato in paese. Ma le sue passioni non si esauriscono qui. Salini era infatti un fervido tifoso di calcio, e a confermarlo è stata anche la figlia Daniela: "Papà era un accanito tifoso di calcio, e negli ultimi anni si era molto avvicinato alla società sportiva locale - ha ricordato la figlia - Inoltre tutti gli anni seguiva la "Coppa Adriana" di ciclismo a Treviglio, per la quale collaborava nell'organizzazione".

 La malattia

Uomo particolarmente attivo, Salini si è sempre dimostrato disponibile a collaborare con tutti, prestando servizio anche all'oratorio, dove per anni ha ricoperto il ruolo di presidente del corpo musicale del paese, quella che lui affettuosamente chiamava "la sua banda". Questo almeno fino a 22 anni fa, quando a causa di un ictus ischemico ha purtroppo dovuto abbandonare la carica. Le conseguenze della malattia lo hanno segnato nel corpo, ma non ne hanno scalfito lo spirito. "Ha sempre affrontato la malattia con grinta e lo hanno riconosciuto anche i medici - ha proseguito la figlia - La sua tempra gli ha permesso di andare avanti per tutti questi anni.

Il ricordo

"Vogliamo ricordare papà per la sua energia, per l'amore che ha avuto per la sua numerosa famiglia, e per la dedizione che ha messo nel suo lavoro - ha concluso la figlia Daniela - Sono questi i valori che ha trasmesso a noi figli, ai miei fratelli Gianantonio e Massimo che portano avanti la sua attività, e ai suoi sei amatissimi nipoti: Fabio, Andrea, Michela, Erika, Matteo e Diego. In questi giorni a casa è stato un continuo via vai di persone che l'hanno voluto salutare un'ultima volta, c'erano parenti, amici, ma anche clienti e naturalmente i membri della sua banda, che sabato mattina lo hanno accompagnato lungo il corteo funebre. E' stata una dimostrazione di cordoglio che ci ha profondamente colpito".

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