Scoppia la guerra dell'antennona Vodafone: "Troppo vicina alle scuole, per un affitto da miseria"

Il Comune vorrebbe concedere un'area di 50 metri quadrati alla Vodafone per installare un ripetitore, ma le minoranze non ci stanno. E' davvero pericoloso?

Scoppia la guerra dell'antennona Vodafone: "Troppo vicina alle scuole, per un affitto da miseria"
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A Urgnano scoppia la guerra dell'antennona: "Nessuno studio sulle onde elettromagnetiche nell'area, troppo vicina alle scuole". E anche sulle cifre è battaglia: "Trecento euro di affitto all'anno è una miseria". Ma l'Amministrazione rassicura: "Saranno effettuati tutti i controlli del caso".

La polemica e le cifre

Quarantanove metri quadrati di terreno dati in concessione per 50 anni al prezzo di 17mila euro. Questa la cifra stabilita dall’Amministrazione di Urgnano per la concessione del terreno su cui sarà installata un’antenna della Vodafone. Una decisione che ha fatto storcere il naso alle minoranze.

Forza civica e Lega Nord contrarie

«Ribadiamo la nostra contrarietà all’installazione dell’antenna - ha detto Paolo Natali di Forza Civica - non sono stati effettuati studi riguardo alle emissioni di onde elettromagnetiche e l’area che verrebbe data in concessione ci sembra troppo vicina alle scuole». Perplessa anche la capogruppo di Lega Nord Maria Rosaria Zammataro per la quale la cifra stabilita dall’Amministrazione sarebbe troppo bassa. «Facendo un rapido conto - ha detto - sono circa 300 euro all’anno».

"Tranquilli, controlleremo"

A rispondere alle critiche ci ha pensato il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Marco Gastoldi: «Per il momento abbiamo solo deciso di concedere il terreno - ha detto - non stiamo approvando l’installazione. Successivamente alla convenzione ci muoveremo per tutti i controlli del caso. Al momento l’antenna Vodafone è già installata su un terreno di un privato, con la quale la compagnia di comunicazioni ha in corso un contenzioso legale. Il rischio è quello di un clamoroso disservizio, per questo abbiamo proposto a Vodafone la cessione di un terreno adiacente a quello in cui l’antenna è attualmente installata. È una soluzione che abbiamo trovato dialogando con le due parti in causa. Il terreno è agricolo e la trattativa non è una trattativa commerciale. Il valore proposto è semplicemente il valore tabellare del terreno».

Il dibattito

Da una parte l'opportunità di migliorare un servizio ormai essenziale: chi lo spiegherebbe ai cittadini che il segnale del cellulare per i prossimi 50 anni resterà carente? Dall'altra le preoccupazioni, più o meno fondate, sugli effetti dell'elettrosmog, che tuttavia sono ancora tutt'altro che definitivi. All'interno, l'ennesima polemica nella Bassa sull'installazione delle antenne per cellulari, che puntualmente tornano in ogni Comune.  In alcuni casi, peraltro, alla fine a vincere sono le grandi compagnie telefoniche tout court,  imponendo contratti capestro.

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