Consiglio infuocato, le minoranze lasciano la sala

Numerosi, durante il Consiglio comunale, i motivi di discussione. Le minoranze han fatto fronte comune e hanno lasciato l'aula a metà seduta.

Consiglio infuocato, le minoranze lasciano la sala
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Ennesimo Consiglio infuocato a Morengo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è l'aggiunta, con un giorno di ritardo, di tre punti all'ordine del giorno inizialmente stabilito.

Consiglio infuocato

Il Consiglio si scalda, le minoranze lasciano l’aula. È rimasto deluso, martedì sera, chi sperava che dopo i sentiti ringraziamenti e saluti al vicesindaco dimissionario Luciano Ferrari il Consiglio comunale sarebbe proseguito con toni pacati. Tutt’altro. Neanche il tempo di prendere atto delle dimissioni di Ferrari, ed ecco le prime polemiche, con le minoranze perplesse circa la necessità di votare per l’approvazione del nuovo consigliere, Luca Ghidelli: «Non capisco perché votiamo – ha dichiarato il consigliere Giovanni Sangiovanni, che ha espresso le perplessità delle minoranze – dal momento che per legge spetta a lui (Luca Ghidelli) entrare in Consiglio».

Le discussioni tra minoranze e sindaco

I toni sono andati via via scaldandosi con l’intervento successivo di Amilcare Signorelli, che ha rimproverato al segretario comunale la mancanza di rispetto per le regole:«I prelevamenti dal fondo di riserva vanno comunicati al Consiglio entro 60 giorni, come mai qui le regole non vengono mai rispettate? – ha dichiarato – Vorremmo che le comunicazioni avvenissero nei termini previsti, altrimenti cosa devo fare, star qui a scaldare la sedia?». «Faccia come vuole» è stata la laconica risposta del sindaco, che ha cassato la questione.

Siparietto tra sindaco e minoranze

Il siparietto è continuato al momento di approvare la revisione straordinaria delle partecipate. Al momento della votazione Sangiovanni si è inizialmente dichiarato contrario, salvo poi mostrare un momento di incertezza dopo aver visto l’astensione delle altre due minoranze. «Consigliere, ha per caso cambiato idea?» l’ha provocato il sindaco Alessandra Ghilardi, spingendolo a riconfermare il proprio voto negativo: «Come mai vota contrario? Vuole motivare la propria decisione?» l’ha incalzato il sindaco, ma Sangiovanni ha preferito non esprimersi. Ghilardi allora ha rincarato la dose chiedendo espressamente che venisse messa a verbale l’assenza di motivazione dichiarata del voto contrario.

L'ultima goccia e l'uscita dalla sala

La goccia che ha fatto traboccare il vaso, per le minoranze, è stata però l’aggiunta successiva di tre punti all’ordine del giorno. Si tratta dei punti di maggior interesse, relativi alla concessione statale di 200mila euro al Comune, soldi che l’Amministrazione destinerà entro fine anno alla nuova pista ciclabile in progetto da tempo.
«Questi tre punti non sono urgenti – ha dichiarato Signorelli - si potevano trattare più avanti, e in questo poco tempo non abbiamo avuto modo di valutarli al meglio, siamo in difficoltà, per cui chiediamo di rinviarli». Decisione andata ai voti, ma bocciata. Indispettiti, i consiglieri di minoranza hanno lasciato l’aula di comune accordo.
«Per quanto riguarda il nuovo programma di opere pubbliche – ha spiegato poi il sindaco – sono stati l’Ufficio tecnico e la ragioneria del Comune ha chiederci l’urgenza. L’altro punto all’ordine del giorno è la nomina del consigliere di maggioranza che rappresenterà l’Amministrazione all’interno dell’Unione delle Terre del Serio. È una valutazione interna a noi di maggioranza, le minoranze non c’entravano nemmeno». A tal proposito, il consigliere eletto è stato Luigi Leonardi, votato all’unanimità.

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