Maroni: "Uniti senza colori per il bene della Regione"

L'incontro si è svolto ieri sera, mercoledì, in vista del referendum per l'autonomia lombarda del prossimo 22 ottobre

Maroni: "Uniti senza colori per il bene della Regione"
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«Uniti al di là del colore politico per il bene della Lombardia». Queste le parole del presidente regionale Roberto Maroni intervenuto ieri sera, mercoledì, nella sede della «Confagricoltura» di via Frecavalli 2, per parlare delle ragioni del «sì» per il referendum sull’autonomia lombarda del prossimo 22 ottobre. Insieme a lui sul palco anche Gianni Fava, assessore regionale all’Agricoltura, Stefania Bonaldi, sindaco di Crema e Franco Bordo, deputato del Movimento democratico e progressista.

Due facce della stessa medaglia

Ad aprire il dibattito è stato proprio il governatore. «Quella del referendum è un’occasione davvero speciale. Speciale come lo è la Lombardia - ha detto Maroni - Dobbiamo essere uniti, senza divisioni politiche perché in palio c’è il benessere della nostra Regione. Il popolo è sovrano e vedremo quello che deciderà fra meno di un mese. Votare sì è fondamentale per il futuro». Per il «sì» ma con qualche riserva anche il primo cittadino di Crema. «Voterò sì convintamente, ma per ragioni diverse da Maroni - ha detto Bonaldi - Sono per un regionalismo marcato ma non per una Regione a statuto speciale, così come non credo nella secessione o in un federalismo». Bonaldi ha quindi sollevato temi come gli accorpamenti per i servizi regionali ma anche la spesa di 50 milioni di euro per i tablet che verranno usati per il voto referendario.

"Lombardia Regione speciale"

«In questi anni, per colpa di uno o dell’altro, ci sono stati diversi problemi - ha aggiunto Fava - Nel tempo l’assessorato all’Agricoltura ha subito una riduzione del 90% della possibilità di spesa. Come si può rispondere ai bisogni del territorio? L’unica azione possibile è stata quella di gestire fondi comunitari senza poter attuare progetti con un ritorno. Con l'autonomia potremo cambiare passo». Il dibattito si è poi spostato sulle Regioni a statuto speciale, come la Sicilia. «La Lombardia è indubbiamente una Regione speciale, per la sanità, per la cultura, per l’istruzione - ha ripreso Maroni - Ed è per questo che merita uno status speciale che non significa statuto speciale. Se tutte le regioni spendessero come noi lo stato risparmierebbe 23 miliardi, una vera e propria manovra. Più soldi alla Lombardia significa premiare il merito: chi lavora bene deve essere premiato. Ora è tempo di mettere da parte le divisioni politiche e andare tutti nella stessa direzione». Per il «no», invece, il deputato.

"A rischio l'Unità del Paese"

«Con l’autonomia della Lombardia salta l’unità d’Italia - ha fatto notare Bordo -Non pensiamo solo alla nostra Regione ma anche allo Stato. Per i cittadini è un bluff, perché i fautori pensano solo alla separazione del nostro Stato. Io sono critico con i sindaci che voteranno “si” perché il rischio è di consegnare nelle mani sbagliate la Regione. Qui ci sono altri interessi». «E’ una partita troppo importante e non si può lasciare tutto in mano al centrodestra - ha concluso Bonaldi - E’ fondamentale che anche il centrosinistra si muova e metta le mani nel piatto. La Lombardia è virtuosa e deve essere esempio per le altre Regione, restando, però, solidarietà e non secessionista».

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