Il corso di lingua italiano - arabo ha acceso il dibattito in Consiglio

Cosa vuol dire integrazione? A Fornovo dibattito su lingua, sport e... etnia

Il corso di lingua italiano - arabo ha acceso il dibattito in Consiglio
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Il corso di lingua, italiano-arabo e arabo-italiano, voluto e finanziato dall’Amministrazione comunale ha acceso il dibattito in Consiglio comunale a Fornovo.

Il corso di italiano-arabo ha acceso il dibattito

Critiche all’iniziativa sono piovute dai banchi della minoranza, con i consiglieri di «Nuova Fornovo» e il capogruppo di «Forza Nuova» concordi nel sostenere che i fondi stanziati - 2.800 euro, come ha confermato il sindaco Gian Carlo Piana - a Bilancio potevano essere utilizzati in altro modo.

"I fondi potevano essere utilizzati in un altro modo"

«L’integrazione passa da altro che non da un corso di lingua italiana per stranieri - ha dichiarato Oscar Rizzini del gruppo di estrema destra, annunciando voto contrario al Bilancio di previsione come i colleghi di minoranza - Si usano soldi del Comune che potevano essere destinati ad altro, ad esempio per istituire il buono sport (un contributo di 100 euro a ciascun ragazzo che per frequentare una disciplina sportiva non presente a Fornovo è costretto a spostarsi in altri paese, ndr) che il gruppo Nuova Fornovo aveva chiesto nella precedente seduta consiliare».

Il sindaco: "L'integrazione passa per la lingua, non per lo sport"

Il primo cittadino ha difeso la scelta della sua Amministrazione. «Prendiamo atto di questa scelte - ha replicato a Rizzini - ma ribadisco che l’integrazione non è dare soldi per lo sport. La lingua è fondamentale per l’integrazione; chi non parla la lingua difficilmente potrà integrarsi nella comunità. Stiamo parlando di 2.800 euro, non 3mila o 4mila, perché i numeri hanno la loro importanza. Poi la scelta (di istituire e finanziare il corso, ndr), giusta o sbagliata che sia, va in una direzione di concretezza come avevamo detto in campagna elettorale di integrazione, inclusione e aggregazione per cui la lingua è un requisito fondamentale. Anche a livello culturale, se non ci si parla, saremo sempre lontani anni luce».

Perché gli italiani devono imparare l'arabo?

Alla discussione si è unito il consigliere Giandomenico Vallimberti di «Nuova Fornovo». «Consentimi una battuta - ha detto rivolgendosi al sindaco - Visto che dei tre corsi, uno è di arabo-italiano mentre due corsi sono italiano-arabo ci stai chiedendo di integrarci imparando la lingua araba in funzione di quello che succederà tra 50 anni?». Secca la replica di Piana. «Premesso che non sto chiedendo niente a nessuno, perché i corsi sono a libera partecipazione - ha puntualizzato - Uno se vuole integrarsi con gli altri parlando arabo ben venga, se vuole imparare l’italiano per integrarsi con gli italiani ben venga. Non ci vedo nessun problema e trovo abbastanza pregiudiziale la vostra domanda... e un pizzico di malignità».

"Riduttivo il discorso solo per l'etnia..."

«Corsi di lingua italiana per stranieri si sono fatti per anni, finanziati dal Comune come no - ha rimarcato Vallimberti - Se vogliamo parlare di integrazione avrei visto più costruttivo un corso di italiano per stranieri e non un corso relegato solo per gli arabi». «Trovo riduttivo che ne facciate un discorso di etnia - ha concluso Piana - quando il corso, paradossalmente, è frequentato da italiani che vogliono imparare l’arabo e dietro c’è un discorso molto più ampio che non si limita al corso di lingua. Faremo altri corsi di lingua, se questo intendete, ma non trovo sterili le vostre critiche».

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