Addio al fante Pino ultimo reduce dai lager

Giuseppe Masseroli si è spento domenica all'età di 95 anni. Era l'ultimo calvenzanese ancora in vita tra i reduci dai campi di concentramento nazisti.

Addio al fante Pino ultimo reduce dai lager
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Si è spento a 95 anni il fante Pino, Giuseppe Masseroli. Calvenzano piange il suo ultimo reduce dai lager nazisti della Seconda Guerra mondiale, insignito delle medaglie d'onore e della Liberazione.

Addio al fante Pino Masseroli

Se ne va con lui una grossa fetta della storia del ‘900. Calvenzano piange il fante Pino, all’anagrafe Giuseppe Masseroli, classe 1922, l’ultimo calvenzanese tra i reduci dai lager nazisti durante la Seconda Guerra mondiale. Masseroli si è spento domenica scorsa, all’età di 95 anni. Da tre mesi era ospite della casa albergo Maria Immacolata in quello che dai primi anni ‘50 era diventato il "suo" paese. Si era trasferito a vivere a Calvenzano con la famiglia, originaria di Verdello, dalla cascina del "Tumbù" di Treviglio nel primo dopo guerra.

La tragedia dei campi di concentramento

Chiamato alle armi a 20 anni, insieme ad un fratello poi dichiarato disperso in guerra, Masseroli è stato inquadrato nel reparto di fanteria del reggimento "Pinerolo" e ha combattuto su diversi fronti in Europa centrale come in Grecia. Conoscendo anche la disumana sofferenza dei lager nazisti. "Raccontava a tutti la sofferenza vissuta nel campo di concentramento in Germania, dove vedeva altri soldati e partigiani mandati a morire dai nazisti - lo ricorda la pronipote Sara Ferrari -. Tra i suoi racconti c’era anche quello della liberazione dal lager, ad opera dell’esercito russo e il lungo ritorno verso casa, a piedi, insieme ad un amico di Cattolica. Nel tragitto, durato mesi, è stato molto aiutato da tante famiglie che lo hanno ospitato e che avevano perso i loro cari nel conflitto".

Il riscatto dal periodo buio della guerra

Tornato a casa dopo la guerra Pino Masseroli si è sposato 30enne con Valentina Bosco. Rimasto vedovo nel 2001, ha continuato a vivere nella casa di famiglia in via Treviglio. La coppia non ha avuto figli e a prendersi cura dell’ex soldato sono stati nipoti e pronipoti. "Ha sempre lavorato come operaio manovale, per diverse aziende, anche fuori dall’Italia. E’ stato in Svizzera e nella Svizzera tedesca e, spesso, durante le trasferte di lavoro portava con se la moglie - racconta la pronipote - Pino ha fatto tanti sacrifici, per costruirsi la casa e mantenere la famiglia... E’ stato il suo riscatto dagli anni bui della guerra. A Calvenzano, poi, era ben voluto e stimato da tutti". "Ogni incontro con Pino era sempre una lezione", il ricordo del sindaco Fabio Ferla.

Medaglia d'onore e della Liberazione

L’impegno in guerra, ma soprattutto la prigionia nei lager nazisti, nel corso degli ultimi anni, sono stati riconosciuti dallo Stato italiano. Nel 2011, infatti, l’88enne Pino Masseroli è stato insignito con la medaglia d’onore della Presidenza del Consiglio dei Ministri, coniata per rendere omaggio ai soldati caduti prigionieri e internati nei lager nazisti. E ancora, nel dicembre 2016, ha ricevuto dal sindaco Ferla la medaglia della Liberazione, assegnata ai reduci dai campi di concentramento dal Ministero della Difesa - con il patrocinio della Presidenza della Repubblica - in occasione del 70° anniversario della Guerra di Liberazione e della Resistenza.

 

 

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