Bonus famiglia 2019: da Regione Lombardia 1500 euro per sostenere la gravidanza

Un contributo di 1500 euro per le famiglie più vulnerabili. Ecco come e quando presentare la domanda.

Bonus famiglia 2019: da Regione Lombardia 1500 euro per sostenere la gravidanza
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Bonus famiglia 2019: da Regione Lombardia 1500 euro per sostenere la gravidanza.

Bonus Famiglia 2019

La Giunta regionale della Lombardia, su proposta dell'assessore regionale alle Politiche perla famiglia, Genitorialità e Pari opportunità, Silvia Piani, ha approvato il nuovo Bonus Famiglia. Un contributo di 5.406.158 euro complessivi, sino a esaurimento delle risorse. Regione Lombardia, al fine di sostenere le famiglie in cui la donna è in stato di gravidanza, che si trovano sia in condizione di vulnerabilità, intesa come povertà relativa, sia in particolari condizioni di fragilità, o le famiglie che adottano un figlio riconosce un contributo economico a valere sul periodo della gestazione e di prima cura del neonato/figlio adottato. In caso di gravidanza, il contributo è pari a 1.500 euro ed è erogato in due rate, in caso di adozione il contributo è pari a 1.500 euro ed è liquidato in un’unica rata entro 60 giorni dalla validazione della domanda.
In caso di gravidanze/adozioni gemellari, il genitore riceve il contributo moltiplicato per il numero di figli.

A chi si rivolge

La misura Bonus Famiglia 2019 prevede:

  1. in caso di gravidanza: la definizione di un progetto personalizzato finalizzato alla gestione della situazione conseguente alla natalità. Gli elementi del progetto, compresa la sua durata, sono condivisi tra richiedente e personale del consultorio di riferimento e prevede anche il coinvolgimento dei servizi sociali dei Comuni e dei Centri aiuto alla vita
  2. in caso di adozione: non è previsto il progetto personalizzato.

La misura prevede, tra gli altri requisiti, quello “di non essere titolare di altre agevolazioni a valere su analoghe iniziative attivate a livello comunale o nazionale a sostegno della natalità. Si specifica che l’agevolazione Bonus Famiglia di 1.500 euro si considera alternativa alla misura Bonus Bebè prevista dalla legge di bilancio 2019 dello Stato, essendo entrambe fondate sulla previsione di un limite di reddito. Per cui, in relazione alla stessa gravidanza, non possono essere - in qualunque momento, anche disgiuntamente - chiesti sia il Bonus Famiglia attivato da Regione Lombardia che il Bonus Bebè istituito a livello nazionale.
Può invece coesistere, in capo alla stessa persona e per la stessa gravidanza, sia l’accesso all’agevolazione Bonus Famiglia che quello alla misura Bonus Mamme Domani di 800 euro.

Come presentare la domanda

La domanda di partecipazione deve essere presentata esclusivamente online sulla piattaforma informativa Bandi online all’indirizzo
www.bandi.servizirl.it a partire dalle 10 del 16/01/2019 al 30/06/2019. Insieme alla domanda dovranno essere presentati:

  •  ISEE/DSU in corso di validità inferiore o uguale a 22mila euro con indicazione data di rilascio, numero identificativo dell’ISEE/DSU, importo valore ISEE
  • il soggetto che ha rilasciato la scheda relativa al colloquio per la valutazione della vulnerabilità (Ambito/comune, CAV, Consultorio)
  • la/e situazione/i di vulnerabilità
  • il consultorio prescelto
  • il richiedente dovrà inoltre provvedere ad allegare la seguente documentazione da caricare sul Sistema Informativo:
  • Scheda di avvenuto colloquio per la valutazione della condizione di vulnerabilità
  • Certificato di gravidanza

Per informazioni è possibile scrivere al seguente indirizzo di posta elettronica: misurabonusfamiglia@regione.lombardia.it.

Prandina: "Regione accanto alle famiglie"

"Ancora una volta Regione Lombardia dimostra la sua attenzione verso le politiche familiari e le fragilità - ha commentato l'assessore ai Servizi alla Persona di Treviglio Pinuccia Zoccoli Prandina - Con la conferma del Bonus Famiglia si consolida il contributo economico quale sostegno per le famiglie in attesa di un figlio o che adottano: si è voluto così sostenere chi si trova in condizione di vulnerabilità riconoscendo aiuto nel tempo dell’attesa e delle prime cure dei neonati”.

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