Cortenuova e i suoi mirtilli: il successo dell'azienda CarVi

L'avventura per i quattro soci è iniziata solo tre anni fa. Oggi sono l'azienda agricola di mirtilli più grande del territorio

Cortenuova e i suoi mirtilli: il successo dell'azienda CarVi
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Un'avventura fatta di passione e impegno. Si parla dell'azienda di mirtilli CarVi di Cortenuova. Nata da soli tre anni, i risultati ottenuti sono eccezionali. La sua particolarità? Oltre a trattare i prodotti con parametri biologici, è l'azienda di mirtilli più grande della zona.

Tutto avvenne nel...

L'azienda prende avvio nel 2014, quando quattro amici, ora soci, decisero di buttarsi in questa avventura. Maurizio Vittori, Cristina Andreini, Mario Carminati e Cinzia Vittori - questi i nomi dei titolari - non avrebbero mai creduto che tre anni dopo 2500 piante di mirtilli avrebbero occupato il loro tempo. In realtà, la produzione va da inizio giugno fino a metà agosto. Eppure il tempo richiesto per curare le piante è molto di più. Ma ad oggi la fatica è stata ripagata.

Un trattamento Bio, anche senza Bio

Le piante sono tutte curate secondo un trattamento biologico. "Non usiamo agenti chimici - spiega Cristina Andreini - però non possiamo avere il riconoscimento di prodotto biologico, per un semplice motivo". Il mirtillo infatti per crescere necessita di un terreno acido. Tipico delle zone montuose, non certo della Bassa. Ecco perché la coltivazione avviene in vasi. Questo è il motivo del mancato riconoscimento. "La scelta del Bio - ha detto Andreini - non nasce solo da una questione etica. Ma dalla qualità del prodotto, che è di gran lunga migliore".

Perché il mirtillo?

Nella Bassa è insolito trovare coltivazioni di frutti di bosco. E infatti l'azienda CarVi è una delle più grandi dell'area. Questa scelta così inusuale nasce da un motivo preciso. "La decisione di aprire l'azienda è nata più per gioco - ha confessato Cristina - però la nostra passione per il mirtillo risale da più tempo. Infatti i benefici di questo frutto sono tantissimi. Fa bene alla circolazione e ad altri apparati del corpo. E tra tutti i frutti di bosco è quello che ha le caratteristiche più interessanti in assoluto".

La sfida per il futuro

Con una produzione annua di circa 30 quintali, l'azienda ora smercia con i grossi distributori. Anche se da poco ha aperto un negozio per la distribuzione locale, rifornendo pure mercati della zona. "Pian piano ci siamo fatti un bel giro - ha detto Cristina - la sfida del futuro è quella di ampliarci maggiormente, magari diversificando la produzione inserendo altri frutti di bosco".

Un'area tacciata di insalubrità

E forse ciò che fa più sorridere di tutta la vicenda è che l'azienda sorge a pochi passi dalle ex-acciaierie. Un luogo la cui fama è legata all'insalubrità e alla nocività del terreno. Cose passate però. Perché ormai da tempo l'area è stata completamente bonificata. La storia dell'azienda CarVi è un buon esempio di riutilizzo di aree abbandonate, che trovano una nuova funzione all'insegna della sostenibilità ambientale.

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