Eredità Nicoli, Fornovo al voto il 10 febbraio

Un decreto del sindaco Gian Carlo Piana ha ufficializzato la data della consultazione popolare per decidere come investire i 2,5 milioni di euro.

Eredità Nicoli, Fornovo al voto il 10 febbraio
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Fornovo al voto, domenica 10 febbraio, per decidere come investire la cospicua eredità dell'ex sindaco Carlo Nicoli. La consultazione popolare - istituita formalmente con un decreto del sindaco Gian Carlo Piana - sarà aperta anche ai 16enni che si dovranno iscrivere in una lista aggiuntiva a quella degli aventi diritto.

Fornovo al voto per investire 2,5 milioni di euro

Una cifra importante. Sono i 2,5 milioni di euro del lascito Nicoli, la parte "mobile" (tra conti correnti, fondi e titoli) che il commercialista ed ex primo cittadino di Fornovo ha lasciato in eredità al suo Comune. Dopo un lungo lavoro, svolto dalle commissioni consiliari, il Consiglio comunale è arrivato ad una quadra. Quattro sono i pacchetti di possibili investimenti, tra i quali ciascun abitante del paese sarà chiamato ad esprimere una solo preferenza domenica 10 febbraio nella consultazione popolare che si terrà nella sala consiliare di piazza San Giovanni.

Seggi aperti tutto il giorno, anche agli "over 16 anni"

I seggi della consultazione popolare a Fornovo resteranno aperti dalle 8 sino alle 21, domenica 10 febbraio, nella sala consiliare in piazza San Giovanni. Ad esprimersi tutti i fornovesi residenti che sono regolarmente iscritti alle liste elettorali del Comune, come risulterà nella revisione che verrà fatta prima della consultazione. Ma non solo. Accogliendo un suggerimento della minoranza "Nuova Fornovo" il Consiglio ha deciso di aprire i seggi anche ai minorenni con almeno 16 anni compiuti. Dovranno confermare la loro volontà di votare, iscrivendosi ad un'apposita lista aggiuntiva tenuta dall'ufficio Anagrafe del Comune sino a 15 giorni prima della data della consultazione. A tale lista potranno iscriversi, con le stesse modalità temporali, anche i cittadini stranieri, residenti in paese da almeno 5 anni, purché almeno 16enni alla data della consultazione.

Validità del voto e quorum

Garantire la massima partecipazione alla consultazione popolare e avere così davvero il polso delle priorità dei cittadini. E' questa la ratio dell'apertura al voto ai 16enni. L'altra scelta votata all'unanimità in Consiglio comunale è stata quella di abbassare il quorum di validità della consultazione. Non il 50% più uno degli aventi diritto al voto - come successo alle comunali del 2016, quando si presentò una sola lista agli elettori, dichiarate nulle - ma il 33%. Una scelta voluta per scongiurare lo spettro dell'astensionismo al voto che, in caso di quorum più alto, rischierebbe di invalidare la consultazione e gettare al vento mesi di lavoro.

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