Fratelli d'Italia Treviglio, oggi l'inaugurazione "blindata" e il corteo antifascista

Domani il taglio del nastro a Treviglio: attesi senatori e onorevoli, ma anche le proteste di militanti antifascisti.

Fratelli d'Italia Treviglio, oggi l'inaugurazione "blindata" e il corteo antifascista
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Fratelli d'Italia Treviglio inaugura la sua nuova sede intitolata  a Pino Rauti. E il taglio del nastro, che si terrà questa sera, sabato 16 novembre, alle 18,  si preannucia caldissimo,  per le  proteste dei militanti antifascisti che partiranno da piazza Manara alle 17  con una contro-manifestazione.

Leggi anche: La sede dedicata a Pino Rauti: le ragioni dei pro e quelle dei contro

Tana libera tutti contro Fratelli d'Italia

"Case abitabili e sedi fasciste chiuse". Con questo proclama, che riporta alla memoria gli anni di piombo, si conclude il comunicato diffuso nei giorni scorsi dai militanti del collettivo "Tana Libera Tutti", gruppo di giovani antifascisti che nelle ultime settimane si sono resi protagonisti di presidi  di protesta contro l’apertura delle sede di Fratelli d’Italia in via Scotti a Treviglio.  Manifestazioni che hanno richiesto un ingente dispiegamento di forze dell’ordine, per evitare che il clima si surriscaldasse troppo.

"Eravamo decisi - prosegue il comunicato del Collettivo - a esprimere la contrarietà all’apertura di una sede fascista, intitolata allo stragista Pino Rauti, che tra i suoi militanti conta lo stesso padrone dell’intero stabile e di altri stabili a Treviglio. Uno che con gli immigrati ci ha fatto i soldi, riscuotendo mensilmente tutti i loro affitti su numerose proprietà".

Parterre de rois: La Russa e Santanché

Per l’inaugurazione della sede di Fratelli d’Italia la portavoce Valentina Tugnoli ha fatto le cose in grande, dopo gli atti vandalici subiti circa un mese fa. Sono infatti attese stasera a Treviglio personalità politiche di livello nazionale, che sicuramente calamiteranno l’attenzione sull'evento, non solo da parte dei contestatori, ma anche di simpatizzanti e semplici curiosi.

E’ infatti annunciata la presenza (e relativi interventi) dei senatori Isabella Rauti (figlia di Pino), Daniela Santanchè e Ignazio La Russa, gli onorevoli Paola Frassinetti, Lucrezia Mantovani e Carlo Fidanza, gli assessori regionali Riccardo De Corato e Lara Magoni e i consiglieri regionali Franco Lucente e Barbara Mazzali.

La solidarietà di Progetto Nazionale Crema a FdI Treviglio

In attesa dell’inaugurazione  la sezione trevigliese aveva incassa la solidarietà di Progetto Nazionale Crema.  Che attacca uno dei protagonisti della contro-manifestazione: l'Anpi. "Apprendiamo con sdegno l' atto di intimidazione ai danni del circolo di Treviglio - scrivono i militanti in un comunicato - Puntualissimo anche l’Anpi nel pubblicare un comunicato di categorica contrarietà, ma ancor più puntuale il mancato dissenso contro le azioni intimidatorie dei loro 'colleghi' antifascisti, crediamo a causa delle prove tecniche di democrazia in corso. Tuttavia riconosciamo all'Anpi e ai compagni antagonisti (del coraggio), la coerenza e la continuità con il loro retaggio storico, con i loro riferimenti umani e politici, quegli imboscati che popolavano le montagne tra il '43 e il '45, macchiandosi delle più vigliacche e spietate efferatezze".

La contromanifestazione: "La sede? Intitolatela ad Anita Scotti"

La contro-manifestazione partirà attorno alle 17. A promuoverla, il "Comitato di Treviglio e dintorni per la difesa e l’attuazione della Costituzione. Che ha lanciato a FdI una proposta  provocatoria.

"Consigliamo ai Fratelli (e anche alle Sorelle) d’Italia di dedicare la loro sede ad Anita Scotti che, a Robecco sul Naviglio, vicino a Milano, pur essendo figlia del Podestà del paese e cresciuta in una famiglia fascista, nel 1944 ospitò e portò in salvo due famiglie ebree, rischiando di finire in un campo di sterminio nazista. Non dovranno fare un grande sforzo: basta che alzino gli occhi e si chiedano a chi è dedicata la via in cui si trova la loro sede".

Ad aderire alla manifestazione sarà anche l'Anpi. "Pino Rauti fondò nel 1956 il Centro Studi Ordine Nuovo, che diventò un’organizzazione paramilitare, camuffata dietro la definizione di movimento politico" si legge in un comunicato dell'associazione.

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