La storia del miracolo

Il miracolo trevigliese: era il 28 febbraio 1522...

Tutti i trevigliesi l'hanno sentita almeno una volta nella loro vita.

Il miracolo trevigliese: era il 28 febbraio 1522...
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Tutti i trevigliesi l'hanno sentita almeno una volta nella loro vita, a scuola o all'oratorio, o in casa. E' la storia del Miracolo, che da ormai  mezzo millennio "si sparge per via", come il famoso inno religioso della Madonna delle lacrime.  Per chi non si ricordasse nei dettagli il quadro storico del miracolo, ecco un piccolo "bigino" da leggere in vista della festa che si celebra il 28 febbraio e che, lo scorso anno, ha visto un anniversario davvero speciale: il Cinquecentesimo.

E si inizia questa sera, 27 febbraio, alle 18.30 in Santuario con la cerimonia solenne della Velazione. Il rito si celebra ogni anno alla vigilia della Festa del Miracolo, chiudendo la Novena e dando inizio alle celebrazioni vere e proprie in ricordo del miracolo che nel 1522 salvò la città. E domattina, 28 febbraio, alle 8 sempre in Santuario la Messa del Miracolo.

La guerra franco-spagnola

Era il 1522, e imperversava in Italia e in Europa la prima lunga e sanguinosa guerra franco-spagnola (1521-1526). La Lombardia fu in particolare teatro di scontri dall'esito incerto, che vedevano un continuo alternarsi di razzie, battaglie e rappresaglie tra il sovrano francese Francesco I e l'imperatore spagnolo Carlo V. I trevigliesi erano schierati con gli Imperiali, e vista la ritirata dei francesi verso Como, ne approfittarono  per insidiare a più riprese le truppe francesi. Il generale Odet de Foix, conte di Lautrec, comandante dell'esercito francese,  ordinò allora la distruzione della città.

Treviglio condannata a morte

Era il 27 febbraio 1522. Alle porte di Treviglio Lautrec e i francesi allestirono l'accampamento, pronti ad entrare in città la mattina seguente. Risultarono purtroppo inutili tutti i tentativi di mediazione da parte dei Consoli e del Clero. I trevigliesi, perduta ogni speranza, si raccolsero nelle chiese e nei conventi in preghiera. All'alba, la loro città sarebbe stata saccheggiata.

Madonna lacrime
L'immagine miracolosa della Madonna che pianse per salvare Treviglio

Le lacrime, l'elmo e la spada

L'imponderabile intrecciò le loro vite poco dopo l'alba. Verso le ore 8 di quel venerdì 28 febbraio 1522, raccontano le fonti,  l’Immagine della Madonna dipinta sul muro di un piccolo campanile della chiesa di S. Agostino, annessa al monastero delle Agostiniane, incominciò a spargere abbondanti lacrime dagli occhi e sudore da tutto il corpo.  Alcune donne, più vicine all'affresco, sentendo delle gocce cadere, pensarono che fosse colpa della pioggia, ma dalla finestra il cielo appariva sereno. In breve tempo si gridò al miracolo e la notizia giunse fino a Lautrec.  Commosso e meravigliato, il navigato condottiero francese raggiunse il monastero. Immaginando fosse un trucco, fece analizzare l'affresco e il muro retrostante. Poi si prostrò alla Vergine e lì depose il suo elmo e la sua spada. I suoi soldati lo imitarono: il Miracolo era autentico, le lacrime di Maria - che continuarono a sgorgare per sei ore- erano un segno diretto a lui, perché graziasse la città.

Così fu: Lautrec decise di ritirare l'esercito e le campane suonarono a festa. Treviglio era salva.

La nascita del Santuario della Madonna delle lacrime

Certificato il Miracolo, per i Trevigliesi il 28 febbraio divenne una sorta di compleanno collettivo: il giorno della rinascita e della salvezza. Su intercessione del Cardinal Borromeo il 27 marzo 1594 venne iniziata la costruzione del Santuario, che sarà poi ultimata nel 1619, anno in cui (precisamente il 27 maggio) l'architetto caravaggino Fabio Mangone ed i trevigliesi Bartolomeo Boldone e i fratelli Barizaldi iniziarono la delicata fase di taglio del muro per traslare nel nuovo santuario l'immagine miracolosa della Madonna. L'operazione si concluderà poi il 15 giugno e il giorno successivo il cardinale Federico Borromeo celebrerà la prima messa nel Santuario ufficializzando così il culto dell'icona nella sua nuova sede.

All'interno del Santuario, ampliato poi nel corso dell'Ottocento, sono ancora custoditi l'elmo e la spada del Generale senza spada, che insieme al dipinto della Vergine sono simboli e testimonianze di una delle pagine più incredibili ed emozionanti della Storia locale.

Treviglio Madonna delle lacrime
L'elmo e la spada del generale Lautrec, conservati nel Santuario. Viste la lacrime della Madonna, Odet de Fois s'inginocchiò di fronte al prodigio deponendo le armi e salvando Treviglio

Il Velo originale: un'opera d'arte

Il velo originale che si utilizza per la Velazione è stato restaurato nel 2011 e non è più utilizzato, da allora, per coprire l’immagine. Troppo delicato, potrebbe compromettersi definitivamente. E’ quindi conservato sotto vetro. A lavorarci, ormai nove anni fa, fu lo Studio di conservazione tessile di Verona. Si tratta di un finissimo panneggio ricamato in seta raffigurante la Vergine con il bambinello in grembo, databile probabilmente al Settecento. Dal 1902 era custodito in un cavedio a ridosso dell’antico affresco della Vergine collocato sopra l’altare e calato ogni anno la sera della vigilia del miracolo per coprire l’affresco per essere poi sollevato l’indomani.

 

Commenti
paolo

Dimenticare la madre è una cosa brutta… E, per dirlo in un’altra maniera: se tu non vuoi la Madonna come Madre, sicuro che l’avrai come suocera! E questo non è buono! Grazie. Papa Francesco

paolo

Signore salvaci ...Maria aiutaci.. la croce c’è ma è del Risorto. grazie perdono aiuto... chiediamo.. e noi umilità semplicità sacrificio preghiera. Ave Maria e avanti ... ascolta radioMaria

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