La "Benaìna" torna in vita grazie al libro di un urgnanese

Protagonista del libro è la Benaìna: una cascina che non esiste più da oltre 40 anni. Una circostanza emblematica, perché testimonia, attraverso la sua mancanza, la fine di un mondo e di una società.

La "Benaìna" torna in vita grazie al libro di un urgnanese
Pubblicato:
Aggiornato:

Raccontare la realtà rurale di un Urgnano che fu. Questo è l’obiettivo di Vicenzo Mazzoleni, che recentemente ha scritto e pubblicato un libro dal titolo "Benaìna", in onore di una cascina al confine con Comun Nuovo, demolita negli anni Settanta, ma che in passato ha ospitato generazioni di urgnanesi.

Perché un libro del genere?

"Questo libro esiste da tanti anni nei miei pensieri e nel mio cuore. Dopo una vita trascorsa a pubblicare centinaia di libri altrui (Mazzoleni ha lavorato a lungo nell’editoria ndr) non appena ne ho avuto l’occasione, il ritiro dal lavoro, in pochi mesi ha preso forma e contenuto – ha raccontato l’autore – Questo libro l’ho scritto per me e per chi, come me, ha vissuto alla Benaìna, per rendere omaggio, attraverso il ricordo, ai nostri vecchi, protagonisti minori di una vita appartata e dura, quella dei contadini, figli di contadini, che hanno trascorso l’esistenza con la schiena piegata sulla terra spesso avara o per le numerose gravidanze, gioendo per i figli nati e piangendo per quelli decimati dalle malattie. Questo libro l’ho scritto per i nostri figli, perché considerino che le loro radici affondano profonde nella terra e non dimentichino che i loro nonni avevano il viso bruciato dal sole dei campi, le mani callose, i denti già guasti a vent’anni e il corpo deformato dalle gravidanze. Considerino che questi erano Donne e Uomini provati dal lavoro, dalla fatica e dal dolore ma mai vinti e capaci di vivere e trasmettere ai figli l’onestà, la probità e la dirittura morale propria dei galantuomini".

Chi è il protagonista del libro?

Protagonista del libro è la Benaìna: una cascina che non esiste più da oltre 40 anni. Una circostanza emblematica, perché testimonia, attraverso la sua mancanza, la fine di un mondo e di una società. Il libro si sviluppa su tre parti. I primi capitoli sono di carattere tecnico economico, la parte più consistente della narrazione è occupata dalla descrizione della vita quotidiana e infine l’ultima parte, frutto di tanta fatica per quanto riguarda la ricerca, è un elenco delle famiglie che negli anni hanno vissuto alla Benaìna (come ha fatto Mazzoleni fino all’età di 9 anni).

Leggi l'intervista completa su Romanoweek in edicola domani

TORNA ALLA HOME

Seguici sui nostri canali