La Polizia sale in cattedra per parlare ai ragazzi di regole e stupefacenti

Tra gli obiettivi quello di rendere i ragazzi consapevoli dei pericoli della Rete contro il cyberbullismo e sexting.

La Polizia sale in cattedra per parlare ai ragazzi di regole e stupefacenti
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Al fine di prevenire atti di illegalità legati ai minorenni, come il cyberbullismo, sexting con diffusione di immagini intime di minori spesso ad opera degli “ex”, spaccio ed uso di stupefacenti, la Polizia di Stato continua anche per 2019 con la sua presenza nelle scuole, con lezioni finalizzate alla cultura del rispetto della legalità.

A scuola di legalità

Nell’ultimo periodo sono state tenute lezioni in numerose scuole tra cui: l’Istituto Cantoni di Treviglio con la disponibilità della Dirigente Scolastica Simona Tomasoni, la Scuola Sant’Angela di Fiorano al Serio con la referente maestra Angela Carrara, l’Istituto Mazzi di Bergamo con il referente prof. Fusari, l’Istituto Lotto a Bergamo con la referente prof. Paola Rizzi, l’Istituto Archimede con la referente prof. Patrizia Lavaselli, il Liceo Simone Weil di Treviglio con la referente prof. Patrizia Pilato, l’Istituto Caroli di Stezzano con la referente prof. Daniela Fuccio, l’Istituto Consonni di Castel Rozzone con la referente prof. Nicoletta Riva, l’Istituto Don Bosco di Canonica D’Adda, referenti prof. Ilenia Di Prazza e Mariateresa Iacobacci, nonché l’Istituto Tecnico Zenale Butinone di Treviglio con il referente prof. Mauro De Nes. Da ultimo è toccato anche all’Istituto Comprensivo di Osio Sopra con la referente prof. Elisa Rizzo.

Proficue sono state anche le due serate con una notevole platea di genitori promosse all’Istituto Comprensivo di Grumello del Monte, con la referente prof. Rossella Consoli, dove i genitori si sono dimostrati molto interessati ai temi trattati cercando approfondimenti finalizzati a tutelare i propri figli.

Iniziative per tutelare i più giovani

"Queste iniziative oltre alla prevenzione dell’uso degli stupefacenti, toccano anche la sicurezza nell'uso della Rete e sono rivolte agli utilizzatori dei social network (che in particolare sono gli stessi studenti), ai loro insegnanti, ai loro familiari - ha commentato il vice questore della Polizia di Stato di Treviglio Angelo Lino Murtas - Si vuole fare in modo che Internet possa essere vissuto da tutti, a partire dai banchi di scuola, come un'opportunità e non come un pericolo. Infatti il divario fra la conoscenza digitale dei giovani e degli adulti è enorme e così per i giovani i genitori non possono essere né modelli né maestri, perché in rete il più delle volte non sanno andarci.  Il cyberbullismo esasperato e il sexting con diffusione di immagini intime di minori spesso ad opera degli “ex”, allargandosi a un numero indeterminato di soggetti, oltre a rendere la vittima più debole, porta spesso a gesti inconsulti. E’ vero che in rete è presente anche l'adescamento che può avere fini economici e commerciali, essere finalizzato alla truffa o al furto di denaro, ma è anche vero che altre volte serve purtroppo ad attrarre minorenni a incontri o appuntamenti che poi possono finire in maniera drammatica".

In questo anno scolastico sono in programma ancora alcune lezioni. Si segnala infine che tutte le scuole interessate al progetto possono richiedere queste iniziative continuando ad inviare una semplice e-mail.

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