Onore a Giuseppe Bianchi trucidato dai nazisti, Pandino non dimentica

Sabato mattina una delegazione guidata dal sindaco gli ha reso omaggio partecipando alla commemorazione svoltasi a Curtatone.

Onore a Giuseppe Bianchi trucidato dai nazisti, Pandino non dimentica
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Il 19 settembre 1943 dieci militari italiani, prelevati dal campo di concentramento del Gradaro di Mantova, furono fucilati dai tedeschi. Tra loro un gradellese, Giuseppe Bianchi. E sabato una delegazione pandinese gli ha reso omaggio partecipando alla commemorazione svoltasi a Curtatone.

Giuseppe Bianchi fucilato

Il massacro si inserì in una strategia terroristica preventiva attuata nei giorni immediatamente successivi all’8 settembre 1943 quando fu resa pubblica la notizia che il Regno d’Italia cessava le ostilità contro le forze britanniche e statunitensi. Il luogo dell’eccidio fu la Località Aldriga nel Comune di Curatone e Montanara. Sabato 21 settembre, dopo 76 anni da quei tragici eventi, una delegazione di pandinesi, invitata dal sindaco di Curtatone, Carlo Bottani, ha partecipato alla commemorazione. Presenti il sindaco Piergiacomo Bonaventi, il comandante dei Vigili Andrea Assandri, dai rappresentanti dell’Associazione Combattenti e Reduci, composta dal presidente Marco Patrini con i soci Piero Tonelli e Rosetto Bonaventi e dai rappresentanti il Comitato Restauriamo il Monumento di Pandino: Graziano Vanni, Francesco Rancati e Alessio Marazzi, autori dei libri dedicati ai Caduti pandinesi. La memoria di quei fatti è ancora molto viva nella comunità dii Curatone anche per l’efferatezza dell’eccidio con i 10 ragazzi uccisi a 10 minuti di distanza uno dall’altro e obbligando i condannati ancora in vita a seppellire i propri compagni uccisi prima di loro.

La cerimonia

La cerimonia, molto partecipata da cittadini e scolaresche ha visto al partecipazione del Prefetto di Mantova, alti ufficiali dell’Esercito, dei carabinieri e dalle rappresentanze delle associazioni d’Arma, carabinieri, bersaglieri, artiglieri, granatieri e è stata ulteriormente impreziosita dalla presenza di carabinieri in alta uniforme e da un picchetto armato di soldati del quarto Reggimento Contraerei di stanza a Mantova. Al termine della manifestazione ufficiale, la delegazione pandinese si è recata sul luogo dell’eccidio, rimasto intatto.

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