Palatenda: dopo un anno ancora si discute

A strorcere il naso stavolta ci ha pensato il consigliere di minoranza del gruppo «Antegnate in Comune» Angelo Poma, che ad un anno e mezzo dall’inaugurazione del Palatenda ha voluto fare un bilancio di come sta andando la struttura.

Palatenda: dopo un anno ancora si discute
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E a distanza di poco più di un anno – e molti più di polemiche – il palatenda di Antegnate torna a far discutere. A strorcere il naso stavolta ci ha pensato il consigliere di minoranza del gruppo «Antegnate in Comune» Angelo Poma, che ad un anno e mezzo dall’inaugurazione del Palatenda ha voluto fare un bilancio di come sta andando la struttura.

Palatenda: si può far di più

«Vorrei applaudire al consigliere di maggioranza con delega allo sport Ivan Brambilla – ha detto Poma – perché ho notato che grazie al suo operato l’offerta sportiva è stata di fatto ampliata tantissimo. Non solo offrendo più corsi, ma anche di migliore qualità». Quindi ciò che non convince Poma non è tanto come vengano impiegate le strutture sportive, che anzi, a suo avviso sono sfruttate correttamente. Il vero problema è la struttura stessa.

Proventi bassi, spese alte

«I proventi dell’impianto sportivo sono bassi – ha spiegato – le entrate sono di circa 25mila euro, contro le uscite che sono quasi il doppio, circa 50mila euro. Si ritorna sempre al solito discorso. E’ vero, la struttura è ben impiegata, ma si sarebbe potuto pensare ad una struttura più all’avanguardia, con tanto di risparmio energetico. Magari pensando ad un impianto geotermico». La maggioranza non ci sta però alle accuse mosse dal gruppo di minoranza «Antegnate in Comune». E a replicare ci ha pensato direttamente Brambilla, consigliere con delega allo sport e associazioni sportive.

La versione di Brambilla

«Qui non si sta parlando di quanto si spende – ha spiegato Ivan Brambilla – ma di come. Perché al netto di tutto, le spese sono state ottimizzate rispetto al passato. Non si spende per la struttura. Spendiamo per le attività che sono svolte all’interno. Questa è la differenza sostanziale. E a dire come stanno le cose ci pensano i fatti: perché prima, dati alla mano, si spendavano 100mila euro per una sola struttura sportiva, ora la stessa cifra serve per sostenere i costi di due strutture. Si capisce che quindi il risparmio per l’Amministrazione c’è. Perché, va ricordato, che c’era il bisogno di un’altra struttura sportiva. E lo dimostra il fatto che oggi si svolgono più attività, più sport, riuscendo meglio con due strutture a incastrare i bisogni di tutti. Per quanto riguarda le poche entrate, questa è una scelta politica. Avremmo potuto far spendere di più ma abbiamo scelto di agevolare coloro che vogliono praticare sport».

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