Regionali-gate: "colpo basso strumentalizzare i fedeli"

Le Regionali fanno ancora discutere i politici morenghesi. Sono passate quasi tre settimane dalle elezioni del 4 marzo, ma a Morengo gli animi rimangono infiammati.

Regionali-gate: "colpo basso strumentalizzare i fedeli"
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Le Regionali fanno ancora discutere i politici morenghesi. Sono passate quasi tre settimane dalle elezioni del 4 marzo, ma a Morengo gli animi rimangono infiammati.

Nel dibattito anche i fedeli

È stata un’autentica pioggia di polemiche quella ricaduta sul primo cittadino, Alessandra Ghilardi: prima il marito e il marito del vicesindaco, Valentina Ghidelli, scrutinatori ai seggi; poi, l’incontro politico in oratorio; infine, la disputa dei manifesti elettorali con il sindaco di Brignano, Beatrice Bolandrini. È stato soprattutto il secondo punto, la riunione non autorizzata nei locali della parrocchia, ad infuocare il dibattito. Ma adesso, è la stessa interessata a dire la sua.

La versione del sindaco

"Non ho fatto campagna elettorale nel mio Comune, e neppure in un territorio dove era quasi ovvio che l’unico vincitore sarebbe stato Alessandro Sorte – ha spiegato – Ribadisco ancora il fatto che quello in oratorio non è stato assolutamente un incontro elettorale o a fine politico. A differenza di quanto ha detto l’opposizione, non vi erano bandiere di partito, perché non era un incontro legato al partito. Ho chiesto se ci fosse la possibilità di utilizzare il bar dell’oratorio perché volevo solo incontrare i miei concittadini e rassicurarli che, a prescindere dall’esito delle Regionali, non li avrei abbandonati, e sarei stata al loro fianco fino alla fine del mandato. Se i rappresentanti della minoranza, invece di fare polemica sulla loro pagina Facebook, fossero venuti anche loro all’appuntamento, avrebbero visto che c’era pane e salame, c’era del vino, c’erano dei dolci fatti in casa e un gruppo di persone lì riunite per un momento conviviale, non politico".

Un colpo basso

Eppure, stando alla minoranza, le bandiere del partito c’erano e anche i manifesti in bella vista sulle porte d’accesso ai locali. "Trovo sia un colpo basso e di pessimo gusto strumentalizzare i fedeli ai quali il nostro parroco si è premurato di chiedere scusa; è un modo vergognoso di fare politica e non me lo sarei mai aspettata, nemmeno dai miei oppositori. Sono azioni di questo genere che inducono i cittadini a smettere di andare a votare", ha concluso il primo cittadino

 

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