Sofia Raimondi, studentessa trevigliese, premiata da Confindustria

La giovane, appena diplomata perito chimico all’Archimede di Treviglio, ha presentato un progetto sull’impatto ambientale dei detersivi.

Sofia Raimondi, studentessa trevigliese, premiata da Confindustria
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Il Gruppo Industriali Chimici di Confindustria Bergamo ha istituito l’assegnazione di un premio al merito scolastico per gli studenti delle classi quinte che hanno conseguito il diploma come perito chimico. La prima edizione, bandita lo scorso anno scolastico, è stata riservata ai due istituti della provincia di Bergamo in cui è previsto l’indirizzo di studio, l’Istituto “Giulio Natta” di Bergamo e l’Istituto “Archimede” di Treviglio. La commissione ha previsto dei premi in denaro riservati allo studente più meritevole e alla migliore tesina, avente per argomento l’economia circolare e la sostenibilità.
Sofia Raimondi, ex alunna della 5^CT-c dell’Istituto “Archimede” di Treviglio, supportata dai docenti del comparto chimico dello stesso istituto, ha conseguito il premio come studente più meritevole. Lo studio sui tensioattivi e l’azione detergente rientrano nel progetto relativo alla cosiddetta “economia circolare”, ovvero un modello di produzione e di consumo che estende il ciclo vitale dei prodotti riducendo al minimo i rifiuti.

Sofia Raimondi premiata da Confindustria

“Il progetto -spiega Sofia - si chiama Inquinamento pulito” (clean pollution). Evidenzia l’inquinamento prodotto dai tensioattivi, ovvero gli agenti pulenti dei detergenti. Quando laviamo un capo pensiamo solo che sia pulito, in realtà non sappiamo che mentre curiamo la nostra pulizia inquiniamo l’ambiente. Lo studio é un lavoro quantitativo svolto sui tensioattivi anionici rilasciati in scarico dalla lavatrice. Ho deciso di confrontare uno tra i detergenti da bancone (disponibile al supermercato) e uno “green”, ovvero un detersivo a impatto ambientale zero. L’obiettivo è capire quanto le nostre abitudini domestiche quotidiane possano essere incisive per il nostro ambiente.

Clean pollution, il progetto

“Il lavoro è stato realizzato in diverse fasi - continua la giovane chimica-  Il primo step è stato lo studio sia della materia prima di cui sono fatti i detergenti sia l’impatto della loro azione al momento del loro impiego. Il secondo è stato un sondaggio effettuato sulle abitudini domestiche (uso di un determinato detersivo e la quantità di lavaggi a settimana). Dai dati acquisiti ho scelto il campione (detergente da bancone) da confrontare con il detergente green. Infine la parte concreta si è svolta in laboratorio con le analisi quantitative dei due campioni in fase di scarico della lavatrice. L’obiettivo principale della mia tesina è di far conoscere, a chi di scienza non se ne intende, qual è il danno che ogni giorno rischiamo di provocare al nostro habitat. I detergenti green sono altamente biodegradabili, quindi hanno un prezzo maggiore rispetto agli altri articoli. Come emerso dal mio sondaggio l’acquirente opta per un detersivo più economico. Credo che non tutti però conoscano l’azione detergente e il basso impatto ambientale di un prodotto green.

Impegno e soddisfazione

“Ad ogni azione corrisponde un’azione uguale e contraria - ha concluso Sofia non nascondendo la soddisfazione per il riconoscimento ricevuto -  Esso ha radici in tutto ciò che facciamo. Così credo che l’impegno e la dedizione siano ripagati. Avere la possibilità di mettersi in gioco e la soddisfazione di un riconoscimento non ha eguali. Questo premio significa molto perché afferma che la scuola impartisce sia lo studio teorico sia la possibilità di misurarsi sul campo attraverso il percorso di PCTO. Questo premio segna la fine di un percorso e l’inizio del successivo. Ringrazio tutti i docenti per il loro prezioso aiuto e dedicatomi”.

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