Usc Caravaggio, per il ciclismo anni difficili, ma la fatica paga sempre

Usc Caravaggio,  per il ciclismo anni difficili, ma la fatica paga sempre
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Caravaggio. L’U.S.C. Caravaggio, come da tradizione, ha chiuso l’anno agonistico con il consueto convivio con atleti, dirigenti e genitori. Parla la presidentessa Maria Teresa Rossini: "Non possiamo chiedere di più a questi ragazzi, bilancio super positivo per armonia della squadra".

Usc Caravaggio, il bilancio della presidentessa

Quando ci si occupa del sodalizio presieduto da Maria Teresa Rossini (ex ciclista al quinto anno di presidenza) si respira il buon profumo del «ciclismo di una volta» dove i valori sono importanti, più dei risultati, dei mezzi meccanici e della tecnologia. Giusto, i tempi cambiano e le persone cambiano, ma tornare indietro di una manciata di anni, è sempre apprezzabile e riporta il ciclismo in quello che noi pensiamo sia il suo alveo naturale. Che poi bisogna stare al passo coi tempi nessuno lo nega, ma una spolverata d’amarcord fa bene al cuore e alla mente.
Prima delle consuete premiazioni dove c’è l’altrettanto consueto momento di commozione della presidentessa, abbiamo scambiato due chiacchiere con Maria Teresa Rossini che si dice soddisfatta e coglie l’occasione per togliersi qualche «sassolino dalle scarpe».

 L’Usc Caravaggio che bilancio tira?

«Bilancio super positivo a livello di armonia della squadra. Nel senso che  gli anni precedenti abbiamo avuto un sacco di problematiche a livello genitoriale, penso un po’ come in tutte le società. Stavolta abbiamo fatto un anno veramente di piena serenità. Per quel che riguarda i risultati non possiamo chiedere nient’altro a questi bambini: fanno uno sport che, lo ripeto sempre, è di sacrificio, difficoltoso per atleti così giovani. Una volta che vediamo l’impegno, il rispetto, e l’amore che provano tra compagni di squadra, la famiglia che si è creata specialmente quest’anno, non possiamo che essere contenti. Parlando di risultati ottenuti è stato un anno meno positivo per  Martina De Vecchi se guardiano i risultati ottenuti negli ordini di arrivo assoluti (maschi e femmine insieme, ndr) dove a differenza del 2018 quando era sempre tra i primi 5 all’arrivo, quest’anno lo ha fatto molto meno. Ma questo è dovuto a problematiche sue di crescita; del resto Martina ha portato a casa lo stesso ben quattro titoli tra provinciali e regionali. Parlo anche a nome del consiglio direttivo dell’Usc Caravaggio e penso che possiamo dire che siamo davvero tutti contenti. Colgo l’occasione per salutare Francesco Cremonesi che dopo 4 anni con noi ha concluso la categoria Giovanissimi e passa negli Esordienti con la Ciclistica Trevigliese: è stato un grande esempio per tutti per serietà e impegno. L’unica pecca che c’è nella società è la difficoltà economica che è veramente grande, anche se c’è chi dice il contrario. Mi piacerebbe mettere nelle loro mani la contabilità della società e far vedere quali e quante sono le difficoltà per riuscire ad andare avanti. Nel 2020 non abbiamo in programma di effettuare nessuna gara, proprio per la difficoltà di trovare gli sponsor per riuscirci. Abbiamo il progetto di tornare a organizzare una corsa nel 2021, sperando che vada tutto bene l’anno prossimo, che trascorra senza intoppi, e quindi organizzare una corsa importante così come abbiamo fatto due anni fa».

Sponsor sempre difficili da reperire, ma anche atlete e atleti sono sempre meno…

«E’ difficilissimo trovare ragazzini che si avvicinano al ciclismo. Io uso sempre questa frase per spiegarmi meglio: si dice che uno va a giocare al pallone, a giocare al tennis o al rugby, ma non si dice che si va a giocare a ciclismo. Il nostro è uno sport di sacrificio, devi dire ai bambini divertitevi ma intanto devono continuare a pedalare e fare tanta fatica. Quando vengono i bambini a provare arrivano dopo aver visto in televisione gli arrivi, i trionfi e tutto il resto e pensano che sia tutto semplice, invece dietro a questo mondo ci sono un sacco di rinunce, sacrifici economici anche grossi sostenuti dai genitori che bene o male tutte le domeniche portano i figli a gareggiare a destra o a sinistra… Tra le novità del 2020 è che obbligo i bambini ad andare anche al velodromo di Dalmine perché la pista è importante nella formazione di un atleta, l’ho capito sulla mia pelle ai miei tempi quando gareggiavo. Cercheremo di buttar dentro qualcosina anche di mountain bike per far capire ai giovani atleti che il ciclismo non è solo strada, ma ci sono altre discipline, tutte altrettanto importanti».

Questo l’organico dell’Usc Caravaggio per il 2020. Giovanissimi. G0: Andrea Donini e Tommaso De Vecchi. G2: Nicols Bondì. G5: Martina De Vecchi. Direttore sportivo: Mauro e Damiano Radaelli. Direttivo. Presidente: Maria Teresa Rossini. Vice presidente: Fabrizio Premoli. Consiglieri: Luigi Milanesi, Andrea Castoldi, Damiano Radaelli.

Nella foto: Rossini, Cremonesi e Damiano Radaelli

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