Violenza sulle donne, la Bassa in prima linea

Prosegue l'attività di sensibilizzazione delle rete interistituzionale "Non sei sola", che coinvolge 35 Comuni del territorio.

Violenza sulle donne, la Bassa in prima linea
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Violenza sulle donne, la Bassa bergamasca è sempre in prima fila. Proseguono le varie attività della Rete «Non sei sola»: mercoledì 17 aprile si è svolta a Treviglio una riunione plenaria ricca di contenuti e progettualità.

Violenza sulle donne

Innanzitutto si è fatto il punto sull’attività di sensibilizzazione controla violenza sulle donne. L’agenzia di comunicazione «Res Cogita» di Bergamo ha illustrato il lavoro sin qui svolto: l’elaborazione e la realizzazione del logo della Rete, del sito www.nonseisola.it, (lanciato in occasione del 25 novembre scorso), e l’apertura della pagina Facebook «Rete Non sei sola». Si è discusso poi del materiale divulgativo in fase di progettazione. A brevissimo saranno infatti stampate cartoline con le informazioni fondamentali sulla Rete, i soggetti che la compongono e i servizi che offre e verranno diffuse sull’intero territorio, ossia i 35 Comuni dei due Ambiti di Treviglio e Romano, ovunque vi sia la possibilità di raggiungere una donna vittima di violenza.

Un percorso impegnativo

La coordinatrice Cecilia Gipponi ha illustrato il percorso nel contrasto alla violenza sulle donne, impegnativo ma davvero molto utile e proficuo, svolto dal gruppo di lavoro che ha rivisto e perfezionato le linee-guida della Rete e le procedure di intervento. Si è trattato di un lavoro lungo e meticoloso, nel corso del quale i soggetti più «operativi», ossia il Centro Antiviolenza Sportello Donna della Cooperativa Sirio, le forze dell’ordine, la Procura di Bergamo, gli assistenti sociali e i Servizi di Tutela Minori, l’Asst Bergamo Ovest e le case-rifugio, hanno dato il loro prezioso contributo.

Linee guida e procedure

Sulla base delle esperienze dei primi sei anni di attività della Rete (che è operativa dal 2013), hanno elaborato dettagliati schemi di intervento contro la violenza sulle donne, in modo che ciascun operatore che si trovi di fronte una donna che chiede aiuto, sappia chiaramente cosa fare e a chi rivolgersi, soprattutto quando la vittima di violenza è in pericolo e deve essere attivata la cosiddetta «protezione» (per lei e gli eventuali figli minori). Le linee-guida e le procedure di intervento licenziate verranno illustrate e diffuse a tutti gli operatori della Rete: due incontri formativi e di aggiornamento si sono già svolti con i carabinieri della Compagnia di Treviglio e con gli Agenti della Polizia di Stato di Treviglio.

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