Bullismo a Treviglio: ragazzino rapinato dai compagni alla fermata dell'autobus

Vittima un 14enne della zona. L'hanno accerchiato e gli hanno rubato lo smartphone nuovissimo.

Bullismo a Treviglio: ragazzino rapinato dai compagni alla fermata dell'autobus
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Lo bullizzavano da settimane. Ma nei giorni scorsi, la violenza psicologica nei confronti di un ragazzino di 14 anni da parte di un gruppo di compagni di scuola ha portato addirittura ad accerchiarlo e a rubargli lo smartphone. Succede a Treviglio, dove un 15enne è stato denunciato alla procura per rapina aggravata.

Rapina alla fermata dell'autobus

Si è stretto in questi giorni, dopo un'indagine condotta nel massimo riserbo, il cerchio dei carabinieri di Treviglio attorno a un gruppo di ragazzi frequentanti una scuola superiore di Treviglio, che avevano preso di mira e poi rapinato un ragazzino frequentante la stessa scuola. La vittima è un ragazzino di 14 anni di un paese della Bassa. L'episodio, gravissimo, è avvenuto alla fine di settembre. I bulli hanno aspettato la loro vittima al termine dell’orario scolastico, alla fermata dell’autobus che lo avrebbe riportato a casa, e l'hanno aggredito. Uno di loro, un 15enne già noto per le sue intemperanze scolastiche, si è impossessato del telefono cellulare del ragazzino, dopo che quest’ultimo era stato con violenza bloccato ed afferrato per il collo. Vani i tentativi del giovane studente   di recuperare il telefono.

La denuncia del genitore

Il genitore della vittima ha quindi sporto denuncia ai carabinieri, facendo così partire le indagini da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Brescia. Individuato il possibile sospettato, i carabinieri hanno ottenuto un decreto di perquisizione personale e domiciliare da parte della Magistratura Minorile. Sono quindi andati a cercarlo a casa. E hanno trovato il cellulare. Uno smartphone del valore commerciale di diverse centinaia di euro. La contestazione è di rapina aggravata. La posizione dello studente 15enne indagato è ora al vaglio dell’Autorità giudiziaria minorile. La famiglia del ragazzo è stata formalmente informata dell’accaduto in relazione appunto al ruolo di responsabilità genitoriale. Anche la scuola, rivela l'Arma in una nota, ha collaborato nell'individuazione del presunto responsabile. di cui fanno parte gli studenti coinvolti. "Come sempre massima l’attenzione dell’Arma dei carabinieri rivolta alle scuole, non soltanto con attività di indagine come questa o con i controlli antidroga costantemente eseguiti negli Istituti Scolastici, ma anche attraverso le numerose conferenze sulla legalità e l’educazione civica tenute e che proseguiranno sino a fine anno scolastico, anche per affrontare temi delicati come quello del bullismo o delle devianze giovanili".

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