CasaPound e Forza Nuova censurati su Facebook e Instagram, scatta la protesta del bavaglio

Alcuni esponenti del partito, tra cui quelli eletti a Isso e Barbata, hanno protestato mostrando un bavaglio.

CasaPound e Forza Nuova censurati su Facebook e Instagram, scatta la protesta del bavaglio
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CasaPound e Forza Nuova censurate, consiglieri imbavagliati per la libertà di pensiero. E' così che diversi esponenti del gruppo di estrema destra CasaPound ha  reagito davanti all'eliminazione di centinaia di profili di altrettanti esponenti del partito e delle pagine di CasaPund Italia.

Imbavagliati per CasaPound

I consiglieri comunali eletti nei comuni di Barbata (Andrea De Marco, Luciano Vescovi), Isso (Andrea Aiello, Denise Quaranta, Nicola Piscopello), Taleggio (Denise Di Matteo, Roger Busetti, Tommaso Barbarisi), Vedeseta (Busetti Francesco, Busetti Marco, Luigi Manetta) e Zanica (Nicola Longo) si sono imbavagliati in segno di supporto a CasaPound Italia. In questi giorni migliaia di profili Facebook ed Instagram sono stati bloccati e cancellati agli esponenti di CPI su tutta la penisola italiana. Il gesto segue la solidarietà espressa da Mattia Feltri de La Stampa, Peter Gomez de Il Fatto Quotidiano, Vittorio Sgarbi ed altri esponenti della cultura tricolore.

"La libertà è un dovere"

"Il bavaglio? Per esprimere il nostro sdegno alla censura che ha subito sui social CasaPound Italia, movimento politico per il quale siamo tesserati. La sorte capitata a Simone Di Stefano e Luca Marsella si è verificata anche per i consiglieri Denise Di Matteo e Nicola Piscopello - ha commentato Nicola Longo - Disattivati i nostri profili Facebook ed Instagram. Un ente privato non può silenziare uomini e donne in questo modo, senza che lo Stato prenda una posizione in merito. La censura è un cancro da estirpare. Non possiamo accettare passivamente quello che è accaduto o festeggiare come hanno fatto la Boldrini, Zingaretti, giornalisti e centri sociali, può essere molto pericoloso. Sappiamo di essere politicamente scorretti per questo sistema marcio, ma la libertà è un dovere. Non dimentichiamolo".

La posizione di Facebook

In un comunicato ufficiale Facebook ha fatto sapere che:

"Le persone e le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono non trovano posto su Facebook e Instagram. Per questo motivo abbiamo una policy sulle persone e sulle organizzazioni pericolose, che vieta a coloro che sono impegnati nell'"odio organizzato” di utilizzare i nostri servizi. Candidati e partiti politici così come tutti gli individui e le organizzazioni presenti su Facebook e Instagram, devono rispettare queste regole, indipendentemente dalla loro ideologia. Gli account che abbiamo rimosso oggi violano questa policy e non potranno più essere presenti su Facebook o Instagram".

Restano attivi al momento gli account di Twitter dove prosegue la protesta di CasaPound.

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