Femminicidio a Cologno, la UIL FPL in campo con "Save in rosa"

Parla il segretario della Uil Fpl di Bergamo Rossella Buccarello, da tempo impegnata sul territorio in un progetto a tutela delle donne.

Femminicidio a Cologno, la UIL FPL in campo con "Save in rosa"
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(nella foto la vittima, Zinaida Solonari 36 anni)

Femminicidio a Cologno, la UIL FPL in campo con "Save in rosa". Quello di ieri,  Cologno al Serio, è l'ennesimo femminicidio che ha scosso la provincia bergamasca. Sul tema ha deciso di intervenire anche il segretario della Uil Fpl di Bergamo Rossella Buccarello, da tempo
impegnata sul territorio in un progetto che vede la collaborazione del sindacato con consultori ed associazioni territoriali per la tutela delle donne.

Save in rosa

Si chiama “Save in Rosa”, è nato un anno fa e mira alla rivendicazione della libertà dalla dipendenza emotiva anche e soprattutto attraverso il lavoro.
“Spesso, in situazioni di violenza domestica, le donne non riescono a lasciare i propri mariti anche perché non indipendenti a livello economico – spiega Buccarello -. Il lavoro, in un percorso sociopsicologico dedicato proprio alle donne vittime abusi all’interno delle mura di casa, rappresenta una fonte di reddito, un modo per emanciparsi, rafforza l’autostima che spesso viene minata dalla sopraffazione maschile, consente di decidere con più libertà quale strada intraprendere per uscire da pericolose situazioni di violenza che possono degenerare in omicidi”.

Femminicidio, nessun calo solo vergogna

“I dati del ministero dell’Interno riferiscono un calo generalizzato dei reati più gravi, tranne quelli che riguardano i femminicidi - dichiara il Segretario -. Un dato che sconcerta, una vera vergogna. A quanti femminicidi ancora dovremo assistere prima che il sistema cambi?”
La Uil sostiene da tempo che misure di protezione in caso di violenza domestica debbano scattare immediatamente anche in assenza di esplicita denuncia da parte delle donne che ne sono vittime: “Crediamo fortemente sia giunto il momento che le amministrazioni locali, ma non solo, intervengano con un progetto per la presa in carico immediata del maltrattante da parte dei servizi di salute mentale ogni qualvolta si manifesti anche solamente il dubbio di una violenza domestica”, conclude Rossella Buccarello.

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