Frode fiscale, otto persone agli arresti per evasione nel settore edile

In questo modo riuscivano ad avere prezzi molto concorrenziali sul mercato, in danno alle attività oneste.

Frode fiscale, otto persone agli arresti per evasione nel settore edile
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Frode fiscale, otto persone agli arresti per evasione nel settore edile.

Frode fiscale milionaria

I militari del Comando Provinciale di Bergamo, su ordine del Giudice delle Indagini Preliminari, Lucia Graziosi, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza che dispone gli arresti domiciliari di otto persone, accusate in concorso di un’ingente frode fiscale e destinatarie di un provvedimento di sequestro di beni e disponibilità finanziarie per oltre 19 milioni di euro.

Otto agli arresti

Al centro delle indagini, condotte dai finanzieri della Tenenza di Sarnico e coordinate dal Procuratore Aggiunto di Bergamo Maria Cristina Rota, due società operanti nel settore dell’edilizia con i loro amministratori e prestanomi, oltre ad un consulente fiscale già noto alle cronache giudiziarie e sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel comune di Milano.

Prezzi concorrenziali grazie all'evasione

Gli otto indagati sono accusati di aver realizzato una grossa frode fiscale - nel quinquennio 2013/2017 -, attraverso un meccanismo contabile basato sull’inserimento nelle contabilità aziendali di costi fittizi, non giustificati da documentazione e riconducibili ad operazioni inesistenti. Un’ingente evasione fiscale che ha permesso agli autori della frode di operare sul mercato offrendo prezzi altamente concorrenziali, in danno delle altre imprese che invece operano nella legalità.

Nei guai due imprenditori bergamaschi

Le indagini hanno consentito di scoprire che le due società, con alle dipendenze oltre 300 lavoratori impegnati in diversi cantieri in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, avevano dichiarato sedi “fittizie” a Milano ma, in realtà, avevano base in Cividino di Castelli Calepio (BG). Ufficialmente amministrate da teste di legno, cinque soggetti residenti nelle province di Bergamo e Milano, avvicendatisi nel tempo, le aziende erano di fatto gestite da due imprenditori, un quarantatreenne domiciliato in Foresto Sparso (BG) e un trentottenne di
Grumello del Monte (BG).

A ideare il meccanismo contabile fraudolento, complice dei due imprenditori, un consulente fiscale di Milano, con alle spalle numerose accuse per reati fiscali e fallimentari, anch’egli finito agli arresti.

I reati contestati

L’attività investigativa dei finanzieri di Sarnico ha permesso di ricostruire plurimi reati tributari, quali la presentazione di dichiarazioni infedeli (costi fittizi per 34 milioni di euro, evasione tra IVA e IRES per oltre 13,5 milioni di euro), l’emissione di fatture per operazioni
inesistenti (oltre 9 milioni di euro), le indebite compensazioni di crediti inesistenti (4 milioni di euro) e la distruzione di documenti contabili.

Evasi anche i contributi previdenziali ed assistenziali riferibili ai 315 dipendenti nel tempo assunti dalle due società finite al centro delle indagini. Durante l’esecuzione dei provvedimenti di arresto sono stati eseguiti sequestri di disponibilità finanziarie, polizze assicurative, immobili, terreni, autovetture e quote societarie.

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