Inseguimento da film a Pontirolo, arrestato albanese: doveva scontare 11 anni di carcere

In auto è stata trovata diversa refurtiva e arnesi atti allo scasso.

Inseguimento da film a Pontirolo, arrestato albanese: doveva scontare 11 anni di carcere
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Inseguimento da film, ieri sera, per due gazzelle dei carabinieri impegnate a bloccare la fuga di un albanese, pregiudicato e clandestino ricercato, a bordo di un'auto rubata. Dopo diversi chilometri è stato fermato e arrestato, ora deve scontare una pena di 11 anni per due provvedimenti restrittivi per cumulo pene. In auto anche refurtiva e il kit per lo scasso.

Inseguimento da film a Pontirolo

Era ricercato dalla Procura della Repubblica di Lodi e di Milano l’albanese 36enne pregiudicato, clandestino sul territorio nazionale, che stanotte ha ingaggiato un “inseguimento da film” per alcuni chilometri con due “gazzelle” dei carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Treviglio. Lo straniero è stato intercettato a Verdello ed è stato “tallonato” per diversi minuti sino ad essere bloccato definitivamente a Pontirolo Nuovo. Anche qui, a piedi, ha cercato di sfuggire ai militari dell’Arma che lo hanno però arrestato.

Già noto alle Forze dell'ordine

Su di lui pendevano ben due distinti provvedimenti di carcerazione per cumulo pene per reati contro il patrimonio. Un ordine di carcerazione era stato emesso dalla Procura della Repubblica di Lodi nell’estate del 2017 per 6 anni e 2 mesi di reclusione, il secondo, invece, dalla Procura della Repubblica di Milano, per 4 anni e 8 mesi di reclusione, pendente addirittura dal 2014, per un totale appunto di quasi 11 anni di carcere.

In auto refurtiva e arnesi

Il 36enne viaggiava a bordo di una Peugeot rubata in un'abitazione in provincia di Lecco nei giorni scorsi. In auto, poi, i militari dell’Arma hanno rinvenuto diversa refurtiva (gioielli, orologi, un PC portatile e chiavi di autovetture varie). Inoltre sono stati rinvenuti numerosi arnesi atti allo scasso (tenaglie, cacciaviti, una smerigliatrice, ecc.) oltre a dei walkie talkie, quest’ultimi utilizzati probabilmente per comunicazioni via radio per non farsi intercettare dalle Forze dell’ordine.

Oltre ai due provvedimenti di carcerazione, gli sono stati quindi contestati anche i reati di resistenza a Pubblico ufficiale, ricettazione e possesso di strumenti atti all’effrazione. Dopo le formalità di rito l’albanese è stato quindi tradotto in carcere a Bergamo dove sconterà la sua lunga pena detentiva.

Gli investigatori dell’Arma sono convinti che l’arrestato non fosse solo e facesse in particolare parte di “una batteria” di malfattori specializzati in furti in abitazione ed esercizi commerciali.

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