"Negro, fammi vedere il biglietto: non sono un controllore, ma ho la divisa da italiano” VIDEO

Un video pubblicato su Facebook da una studentessa cremonese racconta un "ordinario" episodio di razzismo su un treno.

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Delia Piavani ha 24 anni e vive in provincia diCremona. Ogni giorno prende il treno per andare all’università a Milano. Ieri un giorno come tanti altri: si trova sul Milano Centrale-Verona. Sono le 12.45 quando la sua attenzione viene attirata da una frase pronunciata ad alta voce: “Fammi vedere il biglietto. A te non lo controllano solo perché sei colorato”.

Il post su Facebook

Delia decide di filmare la scena e di postare tutto su Facebook. Un post molto dettagliato in cui descrive la scena che le si è parata di fronte:

“Ore 12.45, treno MILANO CENTRALE – VERONA.

Avevo le cuffie e stavo guardando una serie tv ma in sottofondo ecco che sento una persona imprecare.
Le tolgo ed esattamente dietro di me nell’area dove ci sono le porte del treno sento che un uomo tra insulti razzisti vari (anche in bergamasco come si può sentire) chiede insistentemente il biglietto ad un ragazzo di colore, che io non vedo perché resta dietro al mio sedile.
“Hai fatto il biglietto? Fammi vedere il biglietto” il ragazzo gli chiede “perché dovrei mostrarlo a te?” e lui impazzisce dicendo che quella maglietta verde è la SUA divisa, e lo accusa continuamente di non avere il biglietto e quindi di non avere diritto ad essere sul treno. “È tua quella bici? Pure la bici hai. Ora è mia, spetta a me, sono italiano”.
Sento il ragazzo che inizia a non rispondere più, ma lui continua. Mi sposto nel sedile di fronte in modo da riuscire a vedere meglio. E inizia a prendersela anche con un altro, nell’altro vagone, come si vede nel video, una spintonata, uno sputo, parolacce, “questo è il MIO treno”, “a te non lo controllano solo perché sei colorato”.

La storia continua, ogni persona di colore che sale la accusa di non avere il biglietto, minaccia di fare una strage prima o poi, perché a lui “i neri gli stanno sui coglioni perché non lavorano”.  Alla fine il ragazzo esausto si allontana.

Arriva il controllore, io sto per scendere, gli mostro il biglietto e gli dico quanto accaduto.
La sua risposta “sì, ogni giorno è sempre peggio, mi spiace”.

Accanto a me nei sedili a fianco un signore di colore mi guardava, sconfortato. Avrei voluto dirgli che non siamo tutti così, ma non mi usciva una parola. Avrei voluto avere più coraggio per scendere e mettermi in mezzo.

Tengo a precisare che quel “signore” era perfettamente lucido, parlava al cellulare con la sua compagna in modo normalissimo, la sua frustrazione veniva sfogata così, nel modo più orribile, vederlo con i miei occhi mi ha scossa molto, sono scesa da quel treno con tanta rabbia, frustrazione e nausea e sensazione di impotenza”.

Il video diventa virale

Delia fa la pendolare. Quella tratta la percorre tutti i giorni. Di scene così ne ha viste tante. “Ma mai così da vicino e mai sentendomi così impotente di fronte alla violenza dell’aggressore”. Ancora scossa scende dal treno e raggiunge casa. Poi la decisione di postare il video. Che fa il giro della rete. Ma soprattutto è oggetto di tanti commenti. E tra i commenti c’è anche chi la insulta perchè “sicuramente gli stranieri non hanno il biglietto” e quindi quell’uomo era giusto che se la prendesse con loro.

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Commenti
italiano 25

nopn aver paura che di razzistoni ci sono anche nei comunistoidi,e forse anche peggio

Massimo

Complimenti per condannare il razzismo con altro razzismo!! Veramente brillante.

sergio garon

sono stato per lavoro un paio d'anni in quelle zone. Purtroppo nella zona Cremona-Treviglio c'è una popolazione con Q.I. vicino allo zero. Terreno fertile per buzzurri ignoranti leghisti razzisti.

Fabio

Invece che ribellarsi contro i poteri forti (banche, industriali, governo), gli italiani, impauriti e disperati, se la prendono con quelli più poveri e deboli (immigrati, senza-tetto, ecc..).

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