Nelle serre illegali di Cassano per stroncare il lavoro nero

Dopo l’operazione in ottobre, la locale ha nuovamente denunciato il proprietario, un 45enne cassanese di origini cinesi, e cinque operai irregolari.

Nelle serre illegali di Cassano per stroncare il lavoro nero
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Lotta serrata per contrastare la piaga del lavoro nero a Cassano d’Adda da parte della Polizia Locale.

Lotta al lavoro nero e contrasto all’immigrazione clandestina  a Cassano d’Adda

Doveva essere un semplice controllo di routine per verificare col personale dell’Ufficio Tecnico la presenza di eventuali abusi edilizi e invece quando sono entrati nella prima serra hanno scoperto che qualcuno aveva violato i sigilli e c’erano ben cinque extracomunitari irregolari.
Nuovo blitz della Polizia Locale, dopo quello avvenuto in ottobre, nei pressi di via Rivolta (a poche decine di metri dalla stazione) nelle trentadue serre abusive site sul territorio protetto del Parco Adda Nord e dove si era scoperto che venivano coltivate specie esotiche non segnalate alle autorità competenti, utilizzati lavoratori clandestini in nero e sfruttata abusivamente l’acqua sorgiva per irrigare i campi.

La vicenda pregressa

In passato il titolare aveva presentato in Comune domanda per avviare l’attività a metà degli anni Duemila, rimasta però inevasa per carenza di documentazione.

La nuova azione degli agenti

Gli agenti, coordinati dal vicecomandante Vincenzo Valenti, accompagnati dai funzionari comunali e da quelli del Parco Adda Nord, sono entrati in azione giovedì e quando hanno varcato l’ingresso della prima serra nell’area di proprietà di un quarantacinquenne cassanese di origini cinesi, hanno scoperto in primis che erano stati spezzati i sigilli dell’autorità giudiziaria. Dopodiché hanno scorto cinque operai clandestini, tutti di origine cinese, senza permesso di soggiorno. Due di questi erano già stati fermati quest’autunno nello stesso luogo durante un controllo effettuato insieme al Nucleo ispettorato del Lavoro di Milano, mirato alla lotta contro la manovalanza clandestina e per loro era già scattato il decreto di espulsione. Provvedimento che, invece, è stato poi fatto ex novo per gli altri tre.

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