Treviglio, il presidio antifascista diventa un corteo non autorizzato: scontri con la polizia VIDEO FOTO

Altissima tensione in città sabato sera.

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Il  presidio antifascista  contro l'intitolazione della nuova sede di Fratelli d'Italia  a Pino Rauti diventa un corteo non autorizzato: scontri con la polizia e altissima tensione in piazza sabato sera a Treviglio.

Contro-manifestazione in piazza

Era stata annunciata come una doppia manifestazione ad alta tensione ed esattamente così è andata, ieri sera, sabato 16 novembre,  a Treviglio. Mentre in via Anita Scotti si teneva l'inaugurazione della nuova sede di Fratelli d'Italia, intitolata a Pino Rauti, in piazza Manara si sono dati appuntamento un centinaio di manifestanti antifascisti, per una contro-manifestazione di protesta. Al termine però, le cose sono degenerate.

Dal presidio al corteo non autorizzato

 

A organizzare la contro manifestazione era il Comitato per la difesa della Costituzione. L'appuntamento, davanti al Comune alle 17. Un'ora prima del taglio del nastro di via Scotti. Tra gli aderenti alla manifestazione - un centinaio in totale - c'erano diverse sezioni dell'Anpi e di Rifondazione comunista, oltre agli esponenti del collettivo Tana Liberi Tutti di Treviglio.

Tutto si è svolto in modo relativamente ordinato fino al termine degli interventi, quando un gruppo di giovani manifestanti, vicini al collettivo trevigliese Tana Libera Tutti, hanno cominciato a urlare "Corteo, corteo".

Peccato però che la manifestazione fosse stata autorizzata soltanto come presidio "fisso" in piazza Manara.  Nessuna autorizzazione a spostarsi da lì, anche per evitare il crearsi di tensioni con i partecipanti all'inaugurazione di via Scotti. 

Alcuni manifestanti  hanno però comunque staccato gli striscioni affissi alle colonne del portico del Comune, e si sono schierati per incamminarsi  in corteo verso via Roma.

Il presidio antifascista in piazza
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Il presidio antifascista in piazza

Il presidio in piazza
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Il presidio in piazza

Il presidio antifascista in piazza
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Il presidio antifascista in piazza

Il presidio antifascista in piazza
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Il presidio antifascista in piazza

Il presidio antifascista in piazza
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Il presidio antifascista in piazza

Il presidio antifascista in piazza
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Il presidio antifascista in piazza

Il presidio antifascista in piazza
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Il presidio antifascista in piazza

La partenza del corteo non autorizzato
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La partenza del corteo non autorizzato

La partenza del corteo
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La partenza del corteo non autorizzato

La polizia si schiera davanti al Comune
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La polizia si schiera davanti al Comune

La polizia in via Galliari
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La polizia in via Galliari

La polizia in via Galliari
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La polizia in via Galliari

Tensioni in via Galliari
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Tensioni in via Galliari

Tensioni in via Galliari
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Tensioni in via Galliari

Tensioni con la polizia in  via Galliari

Molti dei manifestanti a quel punto hanno lasciato la piazza. Una trentina  invece sono rimasti sul posto,  e disobbedendo all'ordine di non muoversi in corteo, hanno cercato di incamminarsi, senza tuttavia forzare la linea dei poliziotti in tenuta anti-sommossa.

Il corteo non autorizzato ha cercato di muoversi prima verso via Roma, poi verso vicolo Municipio e infine verso l'unica via non chiusa dalle forze dell'ordine, via Galliari.

Ne è nato un   inseguimento: i manifestanti davanti, e  la polizia dietro. Ci sono stati momenti di altissima tensione nella via, con pesanti insulti nei confronti delle forze dell'ordine. E poi anche davanti al Santuario della Madonna delle lacrime, quando i manifestanti hanno imboccato via Sant'Agostino. Qui, la polizia è riuscita a fermare il gruppo, schierandosi nella stretta via che costeggia il Santuario. Ci sono stati momenti di altissima tensione, con qualche scontro anche fisico oltre che verbale.

Il commissario Angelo Lino Murtas ha quindi urlato alla folla di disperdersi: un ultimatum che i manifestanti hanno deciso di seguire. Sono quindi tornati sui loro passi, verso la piazza, dove è continuato un presidio ulteriormente ridotto, sotto l'occhio della polizia e dei carabinieri.  Durante il tragitto è volato anche un fumogeno rosso, poi allontanato dalla folla dallo stesso commissario. Fortunatamente non si sono registrati feriti.

Le bandiere di Anpi e Rifondazione

Prima del corteo non autorizzato e delle tensioni, la manifestazione si era svolta in modo tranquillo, con interventi di Rifondazione, dell'Anpi e di altri attivisti dell'estrema sinistra.  Parecchi gli slogan, anche decisamente coloriti. "Le sedi fasciste si chiudono col fuoco, ma coi fascisti dentro" urlavano alcuni dei manifestanti più animosi.   Presente in piazza, ma in disparte, anche il segretario del Partito democratico di Treviglio Davide Beretta. Dagli altoparlanti, gli organizzatori hanno ribadito le ragioni della protesta:  contestare l'intitolazione a Rauti della nuova sede di Fratelli d'Italia, e contestare le politiche abitative in atto in quella zona di Treviglio.

Leggi anche: Treviglio litiga sulla memoria di Pino Rauti: le ragioni dei pro e dei contro

L'inaugurazione della sede di Fratelli d'Italia

Intanto a circa un chilometro di distanza, in via Anita Scotti, l'inaugurazione della nuova sede di Fratelli d'Italia si è svolta senza tensioni di sorta. Massiccia la presenza delle forze dell'ordine, anche per gli ospiti di caratura nazionale invitati. C'era l'ex ministro  Ignazio La Russa, Daniela Santanchè e Riccado De Corato, tra gli altri.  Isabella Rauti, figlia di Pino, ha autografato una grande fotografia dell'esponente di Ordine nuovo, esposta all'interno della sede.  Presenti anche il sindaco  Juri Imeri, con buona parte della Giunta e ovviamente gli esponenti di Fratelli d'Italia Treviglio con la coordinatrice Valentina Tugnoli.   Non è invece arrivata, alla fine, Giorgia Meloni.

Non sono mancate anche in questo campo le provocazioni. Lo stesso La Russa ha detto  ironicamente riferendosi alla contromanifestazione di piazza Manara: "Sono venuto apposta per vederli in faccia uno ad uno, e invece...". Al termine, i presenti hanno cantato l'inno d'Italia davanti alla nuova sede.

Isabella Rauti firma la gigantografia del padre Pino Rauti
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Daniela Santanché
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L'intervento di Riccardo De Corato
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Inno d'Italia nella nuova sede
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Il taglio del nastro
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