Violenza domestica: "Mai vergognarsi di chiedere aiuto"

A disposizione delle donne vittime di violenza anche una sala di ascolto gestita dai militari con le volontarie.

Violenza domestica: "Mai vergognarsi di chiedere aiuto"
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Violenza domestica: "Mai vergognarsi di chiedere aiuto". E' un appello sempre valido e purtroppo ancora spesso inascoltato. A ribadirlo sono i carabinieri della Compagnia di Crema che proseguono con l'addestramento per combattere la violenza domestica e di genere.

Un fenomeno in aumento

La violenza domestica è un fenomeno in continuo aumento, mentre capita sempre più spesso che gli episodi non vengano denunciati per paura di ripercussioni. Eppure esistono diversi strumenti a tutela di chi decide di denunciare come ad esempio il patrocinio gratuito per le persone meno abbienti, l'anonimato per i vicini di casa che segnalano le violenze, il rilascio di un permesso di soggiorno in caso di vittime straniere. Spesso, però, la paura per se stesse, per i figli spinge al silenzio.

L'allontanamento

Con la legge 119/2013 l’aggressore viene allontanato immediatamente dalla casa e nei casi più gravi viene arrestato. E’ una forma di deterrenza molto importante che dovrebbe necessariamente portare ad una forma di prevenzione efficace. Spesso, però, questo non accade perché la vittima ha paura o non conosce bene gli strumenti legislativi a sua disposizione e continua così a subire reiterate forme di violenza fisica e psicologica. Rivolgersi, alle forze dell’ordine, invece, può servire ad evitare di continuare a subire la violenza che altrimenti diventa sempre più grave.

"Mai vergognarsi di chiedere aiuto"

L’aggressore capirà, così, che non ha più possibilità di fare deliberatamente quello che vuole ma sarà costretto a smettere. Rivolgersi alle Forze dell’ordine, semplicemente, per chiedere un consiglio è la cosa migliore, senza vergognarsi di quello che si dovrà raccontare, trovando sicuramente persone (spesso di sesso femminile), molto competenti e disposte ad aiutare a risolvere questi disagi. Spesso le vittime non si rivolgono immediatamente alle Forze dell'ordine per paura dell'inefficacia di questi strumenti che invece intervengono prima dell'Autorità giudiziaria e sono facilmente utilizzabili.

Altri 20 carabinieri addestrati

La stanza di ascolto dedicata alle donne vittime di violenza

Al fine di raggiungere l’obiettivo di contenere il fenomeno dei femminicidi e delle violenze di genere, la Compagnia carabinieri di Crema, con le sue varie articolazioni (10 stazioni) operanti sui 48 Comuni cremaschi, ha deciso di continuare nell’opera di addestramento del personale, già avviata nel 2016, addestrando altri 20 carabinieri a saper approcciare la vittima in maniera adeguata, ottenendo la fiducia in maniera efficace, per poterle aiutare fattivamente, venendo accolte, a Crema, in un’aula audizioni molto accogliente.

Molestie e persecuzioni

Spesso accade che le donne siano vittime anche di molestie ed atti persecutori da parte di ex compagni, mariti, fidanzati e colleghi di lavoro che si traducono, a volte, anche in azioni violente. La vittima, in questi casi, avverte una persistente grave sensazione di paura e ansia tanto da alterare le proprie abitudini di vita, fino a non uscire di casa. E’ possibile intervenire, spesso risolutamente, se la problematica viene rappresentata alle Forze dell’ordine sul nascere, adottando eventualmente provvedimenti amministrativi quali la diffida e l’ammonimento che non sono vere e proprie misure coercitive o giuridicamente rilevanti nei confronti dell’aggressore ma costituiscono una sorta di difesa/barriera e una forma di deterrenza efficace, soprattutto nei confronti di quei molestatori che non hanno mai avuto problemi con la legge.

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