Impronte, gli "zingari" di Longhi negli scatti di vita quotidiana FOTO

La mostra verrà inaugurata sabato 26 gennaio alle 17.30, presso lo spazio Hub (di fronte al TNT) di Treviglio.

Impronte, gli "zingari" di Longhi negli scatti di vita quotidiana FOTO
Pubblicato:

Verrà inaugurata sabato 26 gennaio alle 17.30, presso lo spazio Hub (di fronte al TNT) di Treviglio, la mostra del fotografo Gianbattista Longhi intitolata “Impronte – ritratti oltre i muri”.

Gli "zingari" di Longhi

Le fotografie di Gianbattista Longhi mostrano quelli che abbiamo sempre chiamato “zingari” in momenti quotidiani. La mostra viene proposta per la Giornata della Memoria, ricordando il tributo di vite che Rom e Sinti hanno dato insieme ad altre categorie e che contribuisce a comporre l’Olocausto.

Mostra fotografica Impronte a Treviglio di Gianbattista Longhi
Foto 1 di 7
Mostra fotografica Impronte a Treviglio di Gianbattista Longhi
Foto 2 di 7
Mostra fotografica Impronte a Treviglio di Gianbattista Longhi
Foto 3 di 7
Mostra fotografica Impronte a Treviglio di Gianbattista Longhi
Foto 4 di 7
Mostra fotografica Impronte a Treviglio di Gianbattista Longhi
Foto 5 di 7
Mostra fotografica Impronte a Treviglio di Gianbattista Longhi
Foto 6 di 7
Mostra fotografica Impronte a Treviglio di Gianbattista Longhi
Foto 7 di 7

Mostra a Treviglio

La presentazione sarà a cura di Giorgio Bezzecchi dell’opera nomadi con la presenza del gruppo musicale jazz manouche “Le Hot Club de Pavie”. La mostra è organizzata dall’associazione Nuvole in Viaggio con il contributo del Comitato soci Coop di Treviglio e la collaborazione dell’associazione Diversamente, con il patrocinio del Comune di Treviglio.
Sarà poi possibile visitarla dal 26 gennaio al 2 febbraio dalle 15.30 alle 18.30. La domenica anche dalle 10 alle 12.30. Chiusa il lunedì.

Alla ricerca dell'identità...

"Dietro ogni ritratto c’è una persona. La pretesa di considerare una persona come appartenente a un gruppo, etnico, religioso, politico, culturale, contraddice il concetto di cittadinanza, insieme di individui che condividono regole e rispettano le diversità, su cui si basa la
convivenza - ha spiegato l'autore - La ricerca dell’identità in un gruppo porta ai muri (fisici e mentali), quando non all’identificazione del diverso (da un preteso modello monoculturale) con schedature, fino all’emanazione di leggi razziali, anche nella “buona” Italia, o all’imposizione di sistemi di valori “prevalenti”. Così si scivola nella segregazione, nella persecuzione, fino ai genocidi, ai massacri del diverso. Questo il senso della mostra. Per la Giornata della Memoria. E alla fine vi chiediamo un gioco. Lasciate la vostra firma, con l’impronta, scegliete il gruppo con il quale vi potrebbero identificare e pensate come è bello sentirsi unicamente se stessi".

TORNA ALLA HOME

Seguici sui nostri canali