Da Zingonia alla Birmania, il ponte interculturale parte dalla scuola

A gennaio l'incontro con la leader premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi

Da Zingonia alla Birmania, il ponte interculturale parte dalla scuola
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La convivenza  tra culture, etnie e religioni diverse. Questo è quello che accomuna Zingonia con la Birmania. Ecco perchè il progetto è partito proprio dall'istituto comprensivo di Verdellino. Si tratta  di un gemellaggio virtuale tra la scuola italiana e la Birmania democratica.

Parola d'ordine: multiculturalità

Il territorio di Verdellino è da anni un esempio di convivenza pacifica di culture che nel dialogo e nella collaborazione rivelano come la diversità sia una ricchezza che permette di creare ponti e nuovi orizzonti per il futuro. Il dirigente scolastico Eugenio Mora e gli insegnanti sono particolarmente motivati ad accettare proposte educativo-culturali innovative e di qualità, soprattutto nell’ambito dell’interculturalità. La scelta di realizzare il progetto a Zingonia non è casuale. Anche la Birmania è fortemente legata a un’identità multiculturale con la presenza di molteplici etnie, culture e religioni.

Lettere dalla Birmania

La finalità dell’iniziativa è creare un legame di amicizia tra gli studenti dell’Istituto e quelli che nella lontana Birmania frequentano lo stesso ordine di scuole.Partirà un gemellaggio virtuale con una scuola nata all’interno del monastero Ywa U Kyaung. Grazie alla volontà di un monaco buddista e al sostegno di finanziatori della provincia di Bergamo e Parma nonché dell’Inner Wheel Club di Treviglio e dell’Adda. Gli studenti di Zingonia avranno così modo di scambiare lettere, informazioni e fotografie con gli studenti del villaggio di Ohn Chaw, dove si trova il monastero. Per loro sarà un’occasione straordinaria per conoscere e apprezzare culture diverse, e per realizzare un percorso di crescita votato all’accettazione e alla scoperta dell’altro.
“Possiamo superare i divari culturali e religiosi solo investendo sulle nuove generazioni e tramite il ricorso ad attività didattiche idonee a sviluppare la conoscenza di un Paese straniero” ha detto il professor Stefano Rozzoni nel corso della serata di presentazione.

Un paese che si affaccia alla democrazia

Alla presentazione di "Friends in Burma" hanno dato il loro contributo alcuni membri dell’Associazione per l’Amicizia Italia-Birmania Giuseppe Malpeli.  I numerosi partecipanti hanno potuto scoprire interessanti aspetti del Paese e risolvere dubbi e perplessità sull’attuale situazione politica del Myanmar. Federico De Ponti, studente universitario della Facoltà di Lettere, ha presentato uno spaccato sulla situazione politica birmana, soffermandosi sulla figura della “Lady” e offrendo una prospettiva matura e approfondita sulla questione dei musulmani dello stato di Rakhine. Virginia Whitworth King, docente anglo birmana, ha indagato il concetto di “identità” nella cultura birmana arricchendo l’esposizione con il racconto di significative esperienze personali legate agli anni della dittatura militare nel paese. Andreina Pasini, già docente di Geografia Economica, ha invece realizzato un interessante
approfondimento sul sistema scolastico della Birmania.

L'incontro con Aung San Suu Kyi

A gennaio  un gruppo di amici dell’Associazione per l’Amicizia Italia Birmania, tra cui il professor Rozzoni, potranno incontrare Daw Aung San Suu Kyi, Consigliera di Stato del Myanmar. In quella occasione verrà consegnato alla leader birmana e Premio Nobel per la Pace un “book” contenente i lavori realizzati dagli studenti entro il mese di dicembre.  Una testimonianza dell'interesse e del desiderio di mostrare sostegno a un paese che si affaccia alla democrazia dopo anni di dittatura militare.

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